Rubinetti a secco, monta la protesta

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Due guasti alla condotte e mezza Irpinia resta a secco per quasi due giorni. Sabato il primo guasto che ha interrotto l’erogazione idrica decine di comuni, nel territorio di Montemarano.
I tecnici hanno lavorato tutta la notte nonostante il maltempo. Ci sono volute ore prima che l’acqua tornasse nelle case.
Ieri e l’altro ieri, acqua sospesa per molte ore in molte zone del capoluogo e anche vari comuni dell’hinterland a causa di un’ altra rottura questa volta ad una condotta adduttrice a Parolise che ha interrotto i rifornimenti al serbatoio di località Cesine, alla casa circondariale, alla clinica “Villa Esther”, al centro Dyalisis, nei comuni di Atripalda, località Cerzete, San Potito Ultra, Cesinali, Aiello Del Sabato, San Michele di Serino.
Il primo cittadino di Aiello, Sebastiano Gaeta si fa sentire: “Capisco le rotture improvvise, così come comprendo le difficoltà degli interventi causa maltempo. E per questo non ho fiatato quando per tutta la giornata di ieri tutto il nostro Paese, insieme ad altri, è stato senza acqua. Ma risvegliarsi stamanee ritrovarsi nuovamente a secco, non è accettabile. Soprattutto – ha aggiunto – con queste temperature fredde e considerato che tante persone senza acqua non possono neanche accendere i riscaldamenti. Alle 7.50 di oggi, l’Alto Calore non ha ancora comunicato il motivo di questa ennesima mancanza.
In ogni caso oggi non sarò paziente, perché capisco tutto ma stare per più di 24 ore senza acqua è inaccettabile”. Gaeta ha chiesto ufficialmente alla Prefettura l’invio di autobotti.
In serata però la situazione è tornata alla normalità, gli operai dell’Alto Calore sono riusciti a riparare i guasti ma la rabbia dei cittadini rimane.