Omicidio di Ylenia Lombardo, chiesto l’ergastolo per il compagno

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Ergastolo e due mesi di isolamento diurno. È la condanna richiesta dal pubblico ministero del Tribunale di Nola per Andrea Napolitano, il 39enne accusato dell’omicidio di Ylenia Lombardo, avvenuto il 5 maggio del 2021 a San Paolo Belsito. La sentenza verrà emessa il 20 marzo prossimo. Omicidio aggravato dai futili e abietti motivi, tentata distruzione del cadavere e incendio aggravato. Sono le accuse per cui è sotto processo  il trentanovenne presunto autore nel maggio di un anno fa del delitto di Ylenia Lombardo, la ragazza originaria di Pago Vallo Lauro a cui Napolitano era legato sentimentalmente, uccisa nel basso di Via Ferdinando Scala a San Paolo Belsito dall’imputato. I familiari, costituiti parte civile sono rappresentati dagli avvocati Umberto Nappi, Antonio Maffettone e Antonio Mercogliano. L’imputato è difeso dall’avvocato Sabato Saviano.Secondo la ricostruzione eseguita dalla Procura, il 5 maggio 2021 Andrea Napolitano avrebbe ucciso a calci e pugni, anche colpendola mentre si trovava a terra ormai priva di sensi, la ragazza originaria di Pago Vallo Lauro ma trasferitasi a San Paolo Belsito, deceduta proprio a causa dell’emorragia celebrale subaracnoidea a destra causata dai calci del suo assassino.  Secondo quanto raccontato dal 39enne ai carabinieri, la sua furia omicida scattò non ritrovando la sua carta prepagata carica di circa 15mila euro. Pensò che fosse stata Ylenia a prenderla. Poi, quando probabilmente l’aveva già uccisa, appiccò il fuoco nella sua camera da letto e la rinchiuse nell’appartamento. A ritrovare il corpo carbonizzato della giovane furono i Vigili del Fuoco, durante la messa in sicurezza dell’abitazione e lo spegnimento dell’incendio. Sul posto accorsero anche i Carabinieri ed un’ambulanza del 118. Durante la perlustrazione dell’appartamento, emersero tracce di sangue ed ulteriori elementi che spinsero i Carabinieri a non soffermarsi esclusivamente sull’ipotesi di incidente domestico ma a prendere in considerazione anche la pista dell’omicidio.  Un lungo lavoro quello dell’arma dei carabinieri che porto ò all’arresto eseguito dai militari  di Castello di Cisterna, mentre era nella piazza del paese. I carabinieri trovarono le scarpe sporche di sangue sul terrazzo di casa, così come tracce ematiche sui pantaloni e sui pedali della sua bicicletta.