“Questa è una notte diversa da ogni altra notte del mondo. Ogni uomo ha desiderato da sempre conquistare la luna…Oggi è stato raggiunto l’irraggiungibile , ma la fantasia non si fermerà”. Queste furono le parole con cui Giuseppe Ungaretti commentò lo sbarco sulla Luna che, se con Galileo era divenuta conoscibile, con Armstrong divenne fisicamente esplorabile. La mutevolezza della Luna, ora crescente, ora decrescente, è divenuta prontamente simbolo dei ritmi biologici, della variazione periodica e già Esopo raccontava di una Luna disperata che chiedeva che le venisse confezionato un impossibile vestito su misura! Lo stretto legame dell’uomo con la Luna è dato antropologico antico, come dimostra il fatto che già nell’antica Roma una delle feste più importanti era quella delle Idi di marzo, al ponte Milvio dove sull’erba verde, coperta di margheritine, si costruivano capanne di fronde e rami. La festa era dedicata ad Anna Perenna, che Ovidio suggeriva di identificare proprio con “la luna che l´anno completa con i mesi”, in relazione con il verbo “annare” che indica “il passare da un anno all’altro”.
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