Claudio D’Antonio ricostruisce l’evoluzione della famiglia Piantedosi nel passaggio epocale tra Diciottesimo e Diciannovesimo secolo. A dominare il comune, situato alle falde del Partenio, fino all’eversione della feudalità è sono i Principi Lettieri, che dal 1692 avevano unito al proprio cognome il materno D’Aquino. Ma come si evince dagli atti notarili, il loro potere economico su Pietrastornina continua ad essere esercitato anche dopo l’abolizione della feudalità.
Dalla comparazione delle fonti documentarie analizzate (Archivi parrocchiali, Archivi Notarili, Catasto Onciario, Catasto Napoleonico, Atti di Stato Civile, Archivi Giudiziari) l’autore analizza dieci gruppi familiari sparsi sull’intero territorio comunale, ne studia con attenzione i rapporti parentali e mette in luce notizie inedite sulla famiglia Piantedosi, ricostruendone le trasformazioni sociali ed economiche, soprattutto attraverso gli atti notarili, fino alla soglia del Ventesimo secolo.
“Il ramo della famiglia Piantedosi, dal quale discende il Nostro autore – scrive Fiore Alaia nella prefazione – e da cui prende il nome il quartiere dove si è insediata, sa cogliere le opportunità derivanti dalla particolare posizione geografica del sito attraversato anche dalla Strada Irpina Ferdinandea, costruita tra il 1830 e il 1840. Questa mette in comunicazione Avellino con i comuni della Valle Caudina e Montesarchio fino a collegarli con Benevento. Su questa strada i Piantedosi, animati da spirito imprenditoriale, aprono una taverna per offrire ristoro ai viandanti, esercitando la vendita soprattutto di vino e di generi alimentari. Nei diversi rami dei Piantedosi, di condizioni sociali diverse, risalta una famiglia benestante che dall’inizio del XIX secolo annovera al suo interno un canonico, un sindaco, un medico, un agrimensore, intenta anche a stringere relazioni parentali con le famiglie della borghesia di Pietrastornina”.
“Ho scelto – scrive l’autore – di tracciare la discendenza delle Famiglie Piantedosi presenti a Pietrastornina sin dagli anni ’30 del XVIII secolo fino alle soglie del XX secolo. Prende così corpo il lavoro che presento in queste pagine. Ho rinvenuto nei 160 anni, intercorrenti tra il 1738, anno in cui l’Arciprete Canonico Giovanni Sasso compila il primo Stato delle Anime conservato presso la Chiesa Madre di Pietrastornina, ed il 1899, ultimo anno del XIX secolo poco più di 330 uomini e donne dal cognome Piantedosi. Di costoro, là dove possibile, ho recuperato, e qualche volta dedotto, data di nascita, di morte, paternità, maternità, coniuge. Ho consultato inoltre i rogiti notarili in cui essi Piantedosi si costituirono esaminando gli atti completi dei quattro Notai operanti a Pietrastornina negli anni che vanno dal 1820 al 1890. Ho incontrato in questo mio studio a cavallo di due secoli circa un migliaio di persone realmente esistite (coniugi, figli, parenti, testimoni, notai, sindaci,
preti) con i loro nomi e cognomi”