Quattro esibizioni distinte, altrettanti linguaggi, sinonimo di estro e ispirazioni diverse che nel codice della danza contemporanea riconoscono il loro unico comune denominatore, a conferma del fatto che il confronto, misto alla messa in scena, costituiscono la linfa vitale per l’arte della danza, un universo di linee e passi che si ricongiunge sulle tavole di palcoscenico.
Martedì 5 dicembre dalle 20.45 al Centro Sociale di Salerno Borderline Danza propone una staffetta di performance. Si parte con la restituzione al pubblico di due residenze coreografiche vinte dalle due giovani danzatrici salernitane Noemi De Rosa e Fabrizia Maddaloni, nell’ambito del progetto C.RE.A.RE Campania bando M.ud.
«C.RE.AR.E. – Campania, centro di residenza multidisciplinare riconosciuto dalla Regione Campania e dal MiC, ha indetto un nuovo bando volto a selezionare compagnie di teatro, danza, arti performative e teatro ragazzi per l’assegnazione di un periodo di residenza creativa. Mood è la disposizione d’animo, la giusta sintonia creativa, che si richiede di intercettare usufruendo degli spazi a disposizione. MU.D. è anche l’acronimo di multidisciplinare, concetto che orienta il complesso delle attività. Borderlinedanza è partner del centro residenze regionale», spiega Claudio Malangone, direttore di Borderlinedanza.
Di impatto, concept e coreografia di Fabrizia Maddaloni: la vita è un continuo cammino caratterizzato dall’incontro o scontro delle traiettorie umane. In questo frenetico mondo, scandito dal ritmo incessante di scadenze ed impegni, sfugge il profondo significato degli intrecci di traiettorie e di come questi possano trasformare i cammini dei singoli. Tutto inizia con due vite che, in maniera casuale, entrano in contatto tra loro. Danzano Fabrizia Maddaloni e Sabrina De Luca.
Dilatazione di un attimo, di e con Noemi De Rosa (assistente alla coreografia Pierfrancesco Vicinanza): nel contesto, l’interprete esplora uno spazio-tempo unificato, in cui i movimenti attraversano le tre dimensioni spaziali (lunghezza, larghezza e altezza) e la quarta dimensione temporale.
A seguire, Lodazal della Compagnia spagnola EnClaveDANZA diretta da Cristina Masson, per il progetto Boarding Pass Plus Dance sostenuto dal MiC, che prevede azioni e attività orientate all’internazionalizzazione delle carriere di artisti e operatori della danza, oltre che alla valorizzazione delle relazioni e collaborazioni tra i partner italiani e quelli stranieri, e alla disseminazione sul territorio delle competenze acquisite e dei progetti sviluppati nel corso del progetto. Lodazal, ovvero acquitrino: una gita è stata lo spunto per riflettere sulla crudeltà, sul grottesco, sull’allegoria ed ecco che il fango diventa l’elemento per fare considerazioni sulla terra e la sua alchimia. Ne viene fuori una visione che, esplorando e riprendendo tanto orrore e tanta bellezza, si fa arte, documentario, danza. Distruzione, migrazione e ricostruzione in 29 minuti di esecuzione e altri 17 di video in cui gli abitanti di una regione remota nella regione senza sbocco sul mare di Burgos raccontano la propria storia: i villaggi sono ancora devastati dagli incendi nell’estate del 2022.
Infine in scena anche le allieve de La Ribalta Officine MDM in Ven-us, Venere in noi, di Maite Rogers e Giada Ruoppo: una ricerca intorno al significato e alla percezione delle femminilità. Dalla Venere di Botticelli a Beyoncé, le giovani danzatrici affrontano un viaggio nell’energia femminile e le sue differenti declinazioni.
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