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Iermano: rendere attuale il pensiero del De Sanctis. Dalla sfida del Pnrr al ruolo cruciale della scuola
Pellegrino Caruso
Il pomeriggio del 29 dicembre 2023, presso la Biblioteca Provinciale ” Capone” di Avellino, a 140 anni esatti dalla scomparsa di Francesco De Sanctis ruota intorno ad un principale interrogativo: “Il pensiero di De Sanctis e’ reso attuale nel nostro Mezzogiorno?”. ” Sta a noi renderlo tale” e’ la risposta decisa del Prof.Toni Iermano da subito pronto ad un dialogo chiaro e serrato con Pierluigi Melillo e Gerardo Capozza sul tema “De Sanctis e le classi dirigenti nel Mezzogiorno contemporaneo”. “Quella di oggi – esordisce Iermano- non è una lezione ma vuole essere una riflessione perché si chiariscano bene i nessi tra cultura e politica. La politica dovrebbe essere in grado di orientare la società secondo progetti culturali.” Iermano recupera cosi’ il pensiero di Machiavelli che riservava all’ intellettuale il ruolo di suggerire idee al Principe, perché le realizzasse con i suoi mezzi. Ed i mezzi anche oggi non mancherebbero, come precisa Gerardo Capozza, Presidente della Fondazione Sistema Irpinia, mentre mancano idee, tra tante pastoie burocratiche
“Sono rammaricato – sottolinea Capozza- per i 34 miliardi non spesi del fondi europei 2014/2020 a cui si dovrebbero sommare altri 76 miliardi del PN 21- 27 per un totale di ben 110 miliardi”. Capozza e Iermano concordano sul fatto che le ingenti risorse richiederebbero sapiente gestione da parte di politici scelti non tra avventurieri mercenari al soldo delle lobbies di turno ma tra persone che si distinguono per talento e competenza.Agli incalzanti punti di domanda di Melillo direttore di Ottochannel Iermano risponde tra ironia e rammarico: “Ho sperimentato sulla mia pelle che fare politica non è facile perché siamo circondati da troppi uomini ridicoli, abituati solo alle feste di paese e non ai confronti di pensiero”.
Il pensiero di Iermano ritorna ovviamente al De Sanctis il quale era cosciente gia’ nell’ 800 che in politica uomini di acuto pensiero nelle istituzioni centrali servono a poco se in provincia operano i meschini.Eppure in Provincia non mancherebbero strutture degne di nota.” In Irpinia ‘ – incalza Capozza- abbiamo il Crom, il Centro di ricerca di Scienze dell’ alimentazione, lo stesso Alto Calore, tutti enti che potrebbero essere risorse se fossero gestiti con convinzione e responsabilità.Gli stessi rifiuti potrebbero diventare risorsa, invece di essere un peso da gestire.” Capozza ricorda l’ impegno dello stesso Gerardo Bianco, al quale Iermano dedica la serata. “In pochi mesi – ricorda Capozza – con la Legge dell’ 81 – i politici del tempo seppero indirizzare gli Irpini al sogno della ricostruzione dopo la tragedia, trasformando un territorio a trazione agricola in sede di industrie come l’ Ema che, per lungimiranza inglese,e’ passata da 40 a mille operai.” A Melillo che chiede un messaggio di fine serata da rivolgere ai presenti Iermano e Capozza sono concordi nel ribadire che serve dare speranza alla società, i cui primi latori restano i giovani che, ribadisce Iermano, ” si fanno uomini già a scuola.” Per una società migliore il magistero desanctisiano resta infallibile perché l’ uomo di Morra seppe guardare oltre per tutta una vita, tenendosi lontano da carrierismi inutili, avendo l’ unica ispirazione di preservare calda umanità e lasciando che gli allievi superassero pure i maestri perché in letteratura come nella vita non contano tanto i tramonti quanto i nuovi orizzonti di senso e di pensiero”.
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