“Bindi da uccidere”: la bufera su De Luca, poi il Presidente si infuria e medita azioni legali

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"Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l’1,5%, il 2% di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi". Si alza il polverone sul governatore campano Vincenzo De Luca, dopo un’intervista mandata in onda ieri sera da Matrix, sempre in riferimento all’inserimento del nome di De Luca tra gli ‘impresentabili’ alla vigilia delle regionali.
Scoppia la bufera politica con tutto lo stato maggiore del Pd – dai vicesegretari Guerini e Serracchiani, al presidente Orfini – che esprime solidarietà alla Bindi e chiede a De Luca di scusarsi. L’interessato risponde ribadendo "rispetto" alla presidente dell’Antimafia ("con lei non ho alcun problema") e riservandosi azioni legali verso Matrix: "Ennesimo atto di delinquenza giornalistica", quella battuta era stata ripresa a sua insaputa – dice il governatore – al termine dell’intervista concordata.

Poi va nel merito: "Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi. Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo.

Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà.

Per il resto, la vicenda – grave – di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’On. Bindi, nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione.