“Si è appena conclusa a Palazzo Chigi la riunione tra Governo e sindacati sull’Ex Ilva di Taranto”: Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, non si sbilancia, ma intravede qualche spiraglio positivo. Anche perché “i Commissari hanno ribadito che sono garantiti gli attuali livelli occupazionali di tutti i lavoratori”.
Per il Governo erano presenti presenti alla riunione il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in video collegamento, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Per l’Ugl Metalmeccanici, oltre al segretario nazionale Spera, c’era anche Alessandro Dipino, territoriale di Taranto.
“Dall’incontro di oggi – dice Spera – è emersa una sorta di ipotesi del nuovo piano industriale che arriverà a suo completamento nel 2027 con la costruzione di due forni elettrici, dove i lavori inizieranno nel 2025 e che dovranno produrre: 4 milioni di tonnellate di acciaio all’anno per un totale di produzione di 6 milioni di tonnellate ogni anno a Taranto, mentre l’autorizzazione del nuovo piano prevede la produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio”.
“Nell’immediato per dare continuità alla produzione degli stabilimenti, oltre ai 150 milioni di euro già messi in campo e a disposizione dei commissari, ci sarà anche un’altra possibilità di ulteriori 150 milioni di euro, oltre ai 320 milioni del prestito ponte, per un totale di 620 milioni di euro per iniziare a produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio dal 2025”.
“Nella seconda metà di maggio sono state programmate delle visite presso gli stabilimenti ex Ilva di società che hanno manifestato interesse per il possibile acquisto del polo siderurgico e visioneranno gli impianti: successivamente si potrebbe procedere ad una assegnazione qualora i soggetti industriali diano delle garanzie di acquisizione degli interi impianti del siderurgico più grande d’Europa”.
Inoltre emerge dall’incontro di oggi che l’altoforno 5 non rientra nel nuovo piano industriale presentato, ma merita un ampio approfondimento. Il 7 maggio è calendarizzato un nuovo incontro con Commissari e organizzazioni sindacali nella sede di Confindustria di Roma in Viale dell’Astronomia.