“So tutto di te”, il nuovo giallo di Clare Mackintosh

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Il genere poliziesco, comunemente chiamato “giallo” in Italia, dal colore che il famoso editore Arnoldo Mondadori scelse nel 1929 per le copertine della prima collana dedicata a questo tipo di narrativa, è oramai divenuto anche nel nostro Paese, con onore e gloria, parte integrante della Letteratura ufficiale, anche se taluni benpensanti critici continuano ad attribuire a essa l’appellativo sconcertante di “letteratura d’intrattenimento”, come se fosse una produzione letteraria di subordinato livello. Non è assolutamente così, oggi: il romanzo poliziesco, a differenza di quanto succede per altre opere, non ammette problemi stravolgenti, ma soluzioni esistenziali sempre semplici, logiche e incontrovertibili. E’, pertanto, divenuto un testo completo sotto ogni riguardo, caro ai lettori, che lo cercano con entusiasmo ed immediatezza, perché fruiscono del suo contributo molto umano, molto veritiero nel nostro secolo, principalmente sulle reali condizioni ambientali e sociali, nelle quali noi tutti versiamo.
Il romanzo poliziesco, di oggi, ha il titolo “So tutto di te” ed è stato scritto da Clare Mackintosh, pubblicato dalla Casa Editrice Dea Planeta e tradotto dall’esimia Chiara Brovelli. E’ pieno di riflessioni, di motivazioni psicologiche, di sperimentazioni linguistiche e soprattutto di elementi tragici e satirici.
L’Autrice con questa sua corposa opera può ergersi con certezza a caposcuola di tutto questo specifico filone narrativo: il suo romanzo si configura, infatti, più che come ”giallo d’azione”, spesso banale e ripetitivo, come “giallo enigma”, proprio come il nuovo genere letterario ispira ed indica.
Clare Mackintosh offre, poi, ai Lettori un altro prezioso pregio, che è quello di far convergere nelle menti dei lettori, con uno splendido periodare e con uno stile inconfondibile, tra rappresentazioni di normali vicende familiari quotidiane, elementi costitutivi dell’ipotetico fatto criminoso descritto, come se fosse reale ed effettivamente accaduto.
La tensione emotiva verso la soluzione finale si sviluppa nel contesto dei capitoli sempre di più, episodio dopo episodio; la “suspense”, poi, accompagna magistralmente tutto il romanzo. La narrazione viene così a essere palpitante ed invitante, per cui il libro si legge con approfondite considerazioni.
Nel romanzo si coglie, inoltre, una straordinaria constatazione: il lettore riesce a calarsi, mirabilmente coinvolto, nell’attività d’indagatore, in maniera diretta e personale, com’è quella vera di coloro preposti istituzionalmente Si dice, infatti, tra la gente, che soltanto la realtà drammatica, quella storica di un fatto criminoso può essere intimamente vissuta, giammai quella processuale, successiva, fredda e gelida: la nostra “Clare” riesce in questo ultimo assunto ottimamente, con preclara capacità.
E’ opportuno ricordare, infine, che Clare Mackintosh ha prestato servizio nella polizia giudiziaria inglese per dodici anni, per cui giova far presente, che detta esperienza le è stata inconfondibilmente di aiuto.

Di Mario Di Vito