Il rito della Passione a Gesualdo. Forgione: così si rafforza l’identità della comunità

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Si fa racconto delle sofferenze dell’uomo e insieme rito capace di coinvolgere l’intera comunità la rievocazione della Passione di Cristo, in scena il 7 settembre a Gesualdo, tra i borghi più belli d’Italia. Questa mattina a palazzo Caracciolo la presentazione dell’evento

E’ il sindaco Domenico Forgione a sottolineare il valore di cui si carica il rito della Passione: “Questa tradizione diventa l’occasione per valorizzare il borgo, farlo conoscere da un pubblico più ampio e insieme rafforzare il senso di appartenenza. Da tempo la comunità di Gesualdo ha scelto di puntare su iniziative culturali che danno lustro al territorio”.

E’ il presidente della pro loco Luigi Petruzzo a spiegare come “Si tratta di una novità assoluta sul piano artistico con l’inserimento nella rappresentazione dei madrigali di Carlo Gesualdo. Un rito che ritorna dopo 4 anni di pausa. Protagoniste della rievocazione sono associazioni ed istituzioni, giovani e meno giovani, uniti nel segno di fede e tradizione. Vogliamo rilanciare questo rito e farne il cuore degli eventi culturali gesualdini. Potremo contare su oltre 100 figuranti. Si tratta di un evento sul quale vogliamo investire, convinti che possa essere un’occasione di valorizzazione turistica”

A rivivere all’ombra del castello le scene della cattura di Gesù, il processo e la sua flagellazione davanti a Ponzio Pilato impreziosi da suggestivi effetti scenografici. Terminato il processo con la condanna di Gesù, partirà la Via Crucis. Il corteo si snoderà lungo la salita di Via Municipio, in una ricostruzione che coinvolge centurioni romani a cavallo e a piedi, popolani, sacerdoti del Sinedrio e soldati di Erode, nella rievocazione della Salita al Monte Calvario che culmina sui bastioni dell’imponente castello di Gesualdo. Ad accompagnare il rito le note dei Responsoria di Carlo Gesualdo e la potenza del suono delle chitarre rock.

E’ Padre Enzo Gaudio, parroco di Gesualdo, a spiegare come “Attraverso la Passione raccontiamo la sofferenza di Gesù che si fa simbolo della sofferenza di ogni uomo. E’ un cammino che dobbiamo compiere tutti per avvicinarci agli ultimi “. Al tavolo anche Edgardo Pesiri, ex sindaco di Gesualdo: “Vogliamo rivolgere la nostra attenzione ai più deboli e insieme rafforzare la coesione e il senso di solidarietà della comunità. E’ questo il senso della cultura che riesce a tenere insieme le comunità. Anche durante il mio mandato di sindaco avevo voluto rilanciare la tradizione a partire dal forte legame tra il tormento di Gesualdo e il dolore di Cristo”.

“Il nostro obiettivo- chiarisce Roberto Flammia, Direttore Artistico della Manifestazione – è creare il binomio tra rappresentazione sacra, con attori amatoriali provenienti da tutta l’Irpinia, ed elevazione spirituale, con il richiamo alle suggestioni archetipiche costituite dall’ascolto dei madrigali. Il coinvolgimento degli attori non professionisti, è un omaggio al Neorealismo di Pier Paolo Pasolini, che era profondamente legato all’Irpinia”.

A prendere parte alla conferenza stampa anche Sabino Basso, Presidente di Sistema Irpinia,  Giuseppe Silvestri, presidente provinciale Unpli, il presidente della Provincia Rizieri Buonopane, l’imprenditore Carmine Venuta, Attilio Iannuzzo, Borghi e Piccoli Comuni