AVELLINO – Palazzo Trevisani: mentre prosegue il progetto di restauro (fine lavori prevista per dicembre 2025), arriva una tegola giudiziaria per il Comune di Avellino, con la notifica di un atto di pignoramento multimilionario da corrispondere ai 15 proprietari dello storico palazzo di corso Vittorio Emanuele. Il colpo di coda è arrivato con una sentenza notificata alla fine di luglio dalla corte d’Appello di Napoli, con la quale si condanna il Comune di Avellino al pagamento di oltre tre milioni di euro “per i danni subiti per l’impedimento di ogni intervento a farsi sul predetto fabbricato causato dal provvedimento consiliare n. 2000 del 1984 (annullato dal Consiglio di Stato con sentenza nel 1993) che aveva sospeso il Piano di Recupero adottato e approvato nel 1982 fino alla approvazione di variante urbanistica”.
Una richiesta di risarcimento danni che già nel 2013 era arrivata ad una prima sentenza (quella volta in favore del Comune) e che poi era andata avanti per i successivi gradi di giudizio arrivando fino in Cassazione: quest’ultima aveva però annullato i precedenti due gradi di giudizio favorevoli al Comune e rimandato il tutto alla Corte d’Appello di Napoli, che ha ora ribaltato il giudizio emettendo un atto di pignoramento di oltre 3,2 milioni di euro. Nel frattempo il Comune di Avellino ha fatto ricorso contro la sentenza della Cassazione, cercando di bloccare a monte l’atto di pignoramento.
Per tutelare questa posizione il Comune ha deciso di affidare un incarico ad hoc, esterno, ad uno degli avvocati inseriti nella short list messa a punto un paio di mesi fa dal commissario straordinario Paolo D’Attilio: ad essere scelto è stato l’avvocato Donato Pennetta, autorevole esponente della classe forense cittadina e altrettanto autorevole esponente della politica locale, candidato del Pd alle scorse elezioni regionali. Il nome di Pennetta era stato fatto anche come possibile assessore tecnico esterno della giunta Nargi. A lui ora questo ingaggio da circa 8mila euro (calcolato facendo riferimento ai minimi tabellari di categoria).