A Casapesenna la demolizione della villa bunker del boss Zagaria

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Parte oggi la complessa operazione tecnica di demolizione dell’edificio bunker nel quale fu catturato il boss Michele Zagaria a Casapesenna, in provincia di Caserta.

Il progetto di demolizione controllata è stato realizzato dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco utilizzando le più avanzate strumentazioni e attrezzature tecniche e prevedendo l’impiego di personale e mezzi speciali per le demolizioni e l’abbattimento di elementi strutturali di grandi dimensioni.

Le operazioni, molto complesse e da svolgere in ristretti spazi di lavoro, impiegheranno ogni giorno 4 mezzi operativi e 24 vigili del fuoco provenienti da diversi comandi, in coordinamento con la Prefettura di Caserta, le forze dell’ordine, la Regione Campania e il Comune di Casapesenna. Insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presenti oggi all’avvio delle operazioni il capo Dipartimento dei Vigili del fuoco Laura Lega, il capo del Corpo nazionale Guido Parisi.

Ricercato dal 1995, dopo anni di indagini, il 7 dicembre 2011, il personale della III Sezione della Squadra Mobile di Napoli arrestò Michele Zagaria, scovato all’interno di un bunker di cemento armato, costruito sotto un’abitazione di Casapesenna.

Il blitz, scattato all’alba, terminò verso mezzogiorno quando il latitante, ormai senza più vie di fuga e senza elettricità, si arrese. All’operazione partecipò, come supporto, personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, della Squadra Mobile di Caserta e del Reparto Prevenzione Crimine Campania. Le indagini erano coordinate da un pool di magistrati della DDA di Napoli.

Le prime parole verso il procuratore, della ex primula rossa, dopo la cattura, furono: «Avete gridato voi lo Stato ha vinto? Lo avete detto voi? Lo Stato vince sempre, lo so.»