Accoglienza, la speranza arriva dal Sud

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Liliana, la maestra novantenne di Santa Paolina, ritorna in cattedra per insegnare ad un migrante a leggere e scrivere. Sul tavolo del suo giardino l’insolito scolaro impara a compitare le lettere dell’alfabeto di una lingua a lui sconosciuta, ma necessaria per meglio integrarsi in Italia. La storia della maestra Liliana è stata raccontata qualche giorno fa dal nostro giornale il Quotidiano del Sud. Dalla puntuale descrizione viene fuori un personaggio da libro cuore, uno dei tanti che letteratura ci ha regalato, offrendoci l’esempio di nobili figure di insegnanti in pensione che si sono prodigate per far apprendere a scolari maturi l’arte del leggere e dello scrivere, come la maestra Cristina, uscita dalla felice penna di Giovanni Guareschi, nel suo intramontabile romanzo Don Camillo e Peppone. L’anziana maestra impartisce lezione al sindaco e ai sui consiglieri e assessori analfabeti che nottetempo e di soppiatto si recano nella sua isolata abitazione per imparare a scrivere almeno il loro nome, indispensabile per potere assolvere al compito di rappresentante del popolo. Vergare anche con fatica il proprio nome e imparare a leggere qualche semplice frase è stato l’impegno profuso da una maestra del mio paese che nella sua abitazione   si sforzava di trasferire pochi e rudimentali elementi dell’italiano a persone che dovevano emigrare dai nostri paesi, dopo la seconda guerra mondiale. La stessa maestra leggeva e componeva lettere alle mogli degli emigrati, svolgendo un   servizio sociale dopo aver reso per oltre quarant’anni un impeccabile e irreprensibile servizio scolastico, educando intere generazioni di alunni molti dei quali ancora la ricordano con grande affetto. L’istruzione è stata sempre la frontiera più fulgida per strappare il popolo dalle tenebre dell’ignoranza. La scuola Di Barbiana fondata da Don Milani aveva proprio questo scopo. Il prete ribelle esiliato nello sperduto paese toscano trasformò la sua scuola, frequentata per lo più dai figli di contadini e di pastori   del luogo, in un potente strumento di inclusione e di crescita democratica per quei fanciulli che vivendo ai margini della società erano anche esclusi. La novantenne maestra di Santa Paolina, rappresenta, così, quello spirito di accoglienza e di integrazione di antica cultura cattolica e di cultura laico umanistica, filoni di pensiero e di azione presenti da secoli nella migliore tradizione italiana. Il flusso migratorio che sta spostando dal continente africano verso l’Europa milioni di persone è un fenomeno epocale che va governato e non demonizzato.  Secondo l’Eurostat, il Vecchio Continente nei prossimi decenni accoglierà un milione di migranti all’anno di cui 200 mila solo in Italia. Fermare questo esodo biblico verso l’Europa vista come la terra promessa, è come fermare il vento con le mani.  Se lo sforzo nobile della maestra Liliana è un esempio di integrazione e di accoglienza, un altro esempio di accoglienza virtuosa è quella di Riace, un paese della Calabria diventato per antonomasia il paese dell’accoglienza avendo ospitato e fatto integrare oltre cinquecento migranti che hanno ripopolato un centro che contava meno di ottocento anime, per via di un massiccio esodo. A Riace vivono felicemente i migranti che provengono dal Senegal e dalla Tunisia, approdati in questo piccolo borgo di pescatori. Un esempio che può essere sicuramente adottato da altri piccoli centri dell’Appennino che per millenni con le continue migrazione che hanno interessato l’Italia si è sempre ripopolato, con comunità straniere che si sono insediate e di cui ancora oggi resistono piccole etnie come i paesi di lingua albanofona tra cui Greci in provincia di Avellino e altre realtà sparse in Italia meridionale, soprattutto in Sicilia, oppure le comunità greche presenti nel Salento, di origine ellenofona con un parlata indigena il Griko. Una speranza di accoglienza e di integrazione che i visti tempi che corrono è sempre difficile a causa di quello spirito xenofobo che sta terribilmente avanzando in Italia.

di Giandonato Giordano edito dal Quotidiano del Sud