Accolta all’unanimità la richiesta del PD di Ariano Irpino di convocare un Consiglio Comunale sulla Stazione Hirpinia

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Nel corso del Consiglio Comunale odierno è stata accolta da
Maggioranza e Opposizione la proposta avanzata dal Partito Democratico
arianese tramite il Consigliere Alessandro Ciasullo (PD) di convocare
al più presto (29/30 Giugno) un Consiglio Comunale monotematico sulla
Stazione Hirpinia e
aperto ai parlamentari di riferimento territoriale e ai Sindaci
interessati dalla tratta Apice‐Hirpinia.
“Le recenti dichiarazioni da parte di eminenti esponenti e
sottosegretari del Governo Conte ‐ dice Raffaele Grasso segretario del
circolo PD Ariano ‐
mettono in discussione l’opera infrastrutturale più importante mai
proposta per l’Irpinia e le aree interne.
Siamo i primi a muoverci come città di Ariano e come PD perchè venga
escluso categoricamente quello che sarebbe un danno enorme ai nostri
territori: la cancellazione della Stazione Hirpinia. Questa è un’
opera decisiva perché, senza, nella Provincia di Avellino non si
intravede più alcuna possibilità di crescita logistica e sviluppo”.
Accolta inoltre la sollecitazione nei confronti della Giunta mossa dal
Consigliere Ciasullo, così come anche richiesto dalla Regione
Campania, a non
ritardare ulteriormente la redazione dell’ “Accordo quadro dell’ Area
Vasta”. Ariano, comune capofila, è in ritardo rispetto alle altre
amministrazioni
dell’Ufita, del Miscano e del Cervaro sul documento strategico di
programmazione, che è a tutti gli effetti un impegno sullo sviluppo.
Sviluppo che prevede il progetto per la stazione Hirpinia in Valle
Ufita e la realizzazione di una piattaforma logistica.
Per Ciasullo: “Tagliare fuori queste zone dallo sviluppo dei prossimi
anni, tagliando la stazione Hirpinia, per fare un torto al PD e ai
suoi referenti Famiglietti e Umberto del Basso De Caro che si sono
spesi fattivamente per far sì che l’opera si realizzasse, equivale ad
affossare definitivamente questo territorio, che tra l’altro ha
espresso numerosi consensi al M5S. Il Movimento si dimostra l’aguzzino
del popolo della Valle Ufita. Le comunità si mobilitino per evitare la
morte di queste zone”.>