Strage del bus dieci anni dopo, Don Fabio: preghiere per le vittime, e giustizia per i loro cari

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“Venire qui mi riporta alla mente quella tragica notte, ricordo tutto: anche mia nonna che mi salvò, i soccorritori, le parole dei medici e dei volontari, dei vigili del fuoco che volevano salvarci”.

Arianna è la più giovane superstite della strage di Acqualonga, il più grave disastro autostradale. Oggi si sono tenute le celebrazioni a Monteforte Irpino, nel luogo della tragedia. Il pullman con 40 pellegrini a bordo precipitò dal viadotto al suolo, nel territorio del comune guidato da Costantino Giordano, allora vicesindaco del piccolo comune alle porte di Avellino, che ricordo commosso: “Quelle 40 vittime sono sempre, ogni giorno, nelle mie preghiere”, confessa Giordano. “Venire in questo luogo mi riporta alla mente quella notte, i miei concittadini che corsero sul posto per provare a dare una mano. Ancora oggi sento telefonicamente Arianna, la più giovane superstite tra i pochi di quella tragedia. Mi riempie di gioia vederla crescere e diventare donna, rappresenta la speranza anche per tutti i familiari dei superstiti, la vita va avanti, comunque”.

“Oggi preghiamo per le vittime, ricordiamo quella notte e riflettiamo sulla fragilità della vita e del destino’, ricorda commosso il sindaco di Avellino, Gianluca Festa.

“Piangiamo i nostri concittadini, preghiamo per i loro familiari perché possano andare avanti e perché abbiano giustizia”, dice il sindaco Manzoni di Pozzuoli. Anche il parroco di Monteforte, do Fabio Mauriello, ha parole di conforto:”Preghiamo per le vittime, ma chiediamo giustizia per i loro cari. Serve fede, ma è giusto che chi ha perso i suoi cari riceva giustizia in terra”. La messa è stata concelebrata con il parroco di Pozzuoli. Toccante il volo dei palloncini bianchi in memoria delle vittime. Molti familiari e parenti, in lacrime, hanno guardato il viadotto ripensando al tragico destino dei propri cari.

“Sono un medico di frontiera”, spiega Maurizio Domenico Abbenante. “Fui il primo ad arrivare. Non dimenticherò mai tutti quei corpi ammassati in questo piccolo pezzo di terra scoscesa, in quel pullman tra le lamiere. Ricordo le grida di chi mi chiedeva aiuto, il dolore dei sopravvissuti e la loro sofferenza. Immagini indelebili nelle menti di tutti”.