E’ l’intera città a piangere Elide, artista e animatrice culturale determinata e coraggiosa come solo le donne sanno essere. Elide Rusolo era un’istituzione in città, tra le prime a credere nel potere dell’arte in una città come Avellino in cui il nuovo e le sperimentazioni facevano fatica ad arrivare. E, invece, Elide non si era mai arresa, aveva inaugurato la sua galleria L’Approdo – quando di gallerie non c’era nemmeno l’ombra – in piazza Libertà e ne aveva fatto uno spazio artistico di primo livello e negli ultimi anni un laboratorio di idee, sempre attenta a portare in città talenti e sguardi differenti come quello di Ezequiel Lopez Garcia, tra gli ultimi ad esporre nella sua galleria. Era lei stessa a illustrare la forza delle immagini dei “suoi artisti” con la sua voce roca e il suo entusiasmo senza fine, la fiducia nella forza dell’arte e la certezza di poter cambiare, un po’ alla volta, quella città un po’ sonnecchiosa. L’ultimo incontro era stato nel febbraio scorso un confronto dedicato alla poesia promosso in collaborazione con la casa editrice Scuderi. Nata ad Avellino nel 1947, era lei stessa un’artista. Da ragazza riproduceva i disegni di Emilio Greco (1913-1995) e di altri artisti figurativi di metà Novecento. Laureatasi in lettere al Suor Orsola, aveva insegnato a Pisa per poi tornare nella sua città e aprire L’Approdo, offrendo un contributo alla divulgazione dell’arte. E’ Stefano Orga a sottolineare come “Elide Rusolo si possa inserire pienamente fra gli artisti dell’Arte Povera, a partire dall’utilizzo di materiali naturali come gusci d’uovo, che attraverso il colore e la materia, si trasformano”.
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