Addio a Vincenzo D’Alessio, poeta che sognava una nuova alba per il Sud

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Il ricordo degli amici

Emilia Dente “In questo giorno che sa di nebbia e dolore si è incamminato verso la Luce il nostro amico, padre nella Poesia, Vincenzo D’Alessio. Si affollano nella mente ricordi, emozioni, parole, preziosi frammenti di vita e poesia, condivisi e intrecciati nell’affannato cammino dei giorni sui sentieri della cultura.  Instancabile operaio di sogni, a piene mani Vincenzo ha seminato speranza nella sua amata terra, lavorando instancabilmente per incontrare giovani e meno giovani, nelle scuole, nei concorsi letterari, sulle note musicali, tra le righe dei suoi interessanti scritti e nel solco dei suoi profondi versi. Seminava speranza Vincenzo, donava fiducia e curava le ferite della sua terra malata con la forza delle parole, delle faticose ricerche e delle feconde azioni che germogliano oggi nel cuore di chi ha avuto l’onore di affiancare i suoi passi e custodisce la sua luminosa eredità con la consapevolezza che nemmeno la Morte potrà mai cancellare il patrimonio inestimabile delle sue lucenti parole”.

Cosimo Caputo “Se ne va un caro amico che ci ha accompagnato in questa inebriante avventura di vita vissuta e di profonda poesia”.

Raffaele Barbieri “Il vero maestro non è colui che impartisce lezioni dall’alto, ma chi, come Vincenzo D’Alessio, è tuo compagno di viaggio in una sorta di transumanza forzata. Ciao Vincenzo”.

Domenico Cipriano “A Vincenzo dobbiamo un grande debito di riconoscenza. Un poeta e un amico di cui resta l’umanità e la passione sincera espressa nei suoi scritti, dalle ricerche storiche sulla nostra Irpinia fino alla sua poesia ispirata. Una persona buona che manifestava il suo nobile senso civico e che conosceva il dolore del Sud abbandonato, immedesimandosi nella sofferenza e nelle aspirazioni delle giovani generazioni. Un artista appartato, lontano dalle luci dei riflettori, che riusciva a trasmettere idee ed energie in chi si avvicinava alla poesia. Vincenzo ci lascia un tesoro da cui attingere e ci impegna nel compito di valorizzare il suo percorso. Una consolazione è sapere che ha visto pubblicata, in questa ultima settimana, un’opera che raccoglie i suoi scritti critici e le numerose recensioni, testo amorevolmente voluto dall’editore Alessandro Ramberti. Ennesima testimonianza della statura morale e letteraria dell’amico Vincenzo”.

Monia Gaita “Avevo 25 anni quando fui premiata al concorso “Città di Solofra”. Non conoscevo il paese, non c’ero mai stata. Fu lì, in quella larga piazza, che Vincenzo, in un sovraccarico di gentilezza, venne ad accogliermi per accompagnarmi al comune di cui era assessore. Parlammo tanto anche al ritorno, a cerimonia finita. Non dimenticherò i suoi consigli di scrittura e il suo incoraggiamento, posato come un balsamo sulle mie fragilità. Ci consegnammo in poco tempo, sogni, dolori e aspettative. Eravano amici senza esserlo mai stati. E oggi mi va di ricordarlo così, nel suo animato sorriso di poeta dall’immenso cuore”.

Licia Giaquinto “Caro Vincenzo, fin da quando ti ho conosciuto, anni e anni fa, ti ho sempre visto, per il tuo eterno sorriso, la tua energia , la tua generosità, la tua capacità di coinvolgere nei tuoi  mille progetti  adulti e bambini, come un piccolo sole che emanava  ovunque luce e calore.E adesso, ahimè, dopo la tua partenza, sono certa che ogni cosa sarà più buia e più fredda”.

Antonietta Gnerre “Quando ci lascia un caro amico il dolore è molto difficile da affrontare. L’amicizia con Vincenzo D’alessio risale al 1990 al Premio Letterario “Città di Avellino”. Da allora Vincenzo ha seguito con cura e affetto il mio percorso artistico. Dalla prefazione del mio primo libro del 1994 alla mia  ultima opere. A lui devo tanto. Oggi più che mai consiglio a tutti, in modo particolare ai giovani, di leggere le sue opere, la sua poesia, le sue bellissime note critiche”.

Giovanna Iorio “Mi mancherai Vincenzo D’Alessio. A te devo il coraggio di scrivere poesie. Triste non poterti vedere per l’ultima volta, portare un fiore. Ma un giorno verremo in tanti a ricoprirti di rose. Sulla ‘Poetry Sound Library’ conservo, preziosa, la tua ultima poesia. Grazie Vincenzo. Con immenso bene”.

Peppino Iuliano “Con Vincenzo D’Alessio scompare un intellettuale sanguigno, un raffinato poeta meridiano, un umanista militante in ogni senso. Ho diviso, ultimamente ma con continuità, il bene dell’amicizia, arricchito da ripetuti scambi culturali; così i nostri libri, oggetto nella reciprocità di lettura ed esegesi. L’eredità di D’Alessio si conferma un bene per tutti. Assertore di idealità e forza morale, testimone di passione civile ed amore sociale, cultore della lirica scotellariana e della civiltà contadina, voce del mondo degli ultimi, un vero uomo di idee e speranze, meridionale e meridionalista. Mi resta ad eco la sua ultima telefonata. Con voce sofferta riscontra la ricezione della mia “Via Crucis” e subito a seguire mi invia un messaggio di posta elettronica: “Perdonami se non la recensisco adesso. Sto male e non so quando mi sarà possibile leggerla. Perdona il tuo amico Vincenzo”. Ho percepito, nel vero, il suo Calvario, ancor più doloroso in questo tempo di angoscia ma, profeticamente, prossimo alla Pasqua. Essa cristianamente vale morire e risorgere. Ma anche, e poeticamente, sorgere ed insorgere. Un’umanissima “bibbia” di cuore e mente, da rivolgere – parola e sigillo di Vincenzo – alla sordità contemporanea”.

Enzo Marangelo “Il mio non vuole essere un ricordo, né una testimonianza che si fa per le persone che non ci sono più, perché Enzo ha lasciato un segno indelebile con le sue scritture e le sue idee che resteranno presenti e immortali. Personalmente mi ha avvicinato alla poesia tanti anni fa, quando organizzava il Premio Città d Solofra, offrendomi l’occasione di interpretare la poesia, di sentirla, di viverla, nonostante fossero le mie prime esperienze di giovane attore. Mi piace ricordare, inoltre, la realizzazione di un film documentario per conoscere meglio aspetti della storia di Solofra che Enzo come pochi altri conosceva e ha saputo raccontare nelle sue pubblicazioni. Devo molto a lui come artista, come uomo e come cittadino solofrano. Vincenzo ha un po’ sofferto tante mancanze nei suoi confronti, in una terra che amava, ma ciò non deve essere un rammarico. Piuttosto, è la nostra città che ha perso l’occasione di cogliere le opportunità che Enzo, con la sua umanità e poesia, le ha più volte offerto”

Paolo Saggese “Poeta del Sud e Universale, Uomo di grandi passionisti, umile nella vita e nella poesia, Maestro e Amico, Compagno di tante battaglie, uno dei capiscuola della Linea irpina della Poesia, il suo cuore era ed è meridionalista, scotellariano, quasimodiano, dorsiano, sognatore di una nuova alba per il Sud”.

Silvio Sallicandro “Ho guardato proprio ieri una foto del 1996 dove, carissimo amico mio Vincenzo, eri tra noi: guida e maestro! I nostri incontri poetici… Era il 10 agosto e celebravamo in poesia ‘La notte delle stelle’, adesso da lassù sarai faro ed esempio per la cultura irpina”.

LA MIA TERRA
di Vincenzo D’Alessio

La mia terra ha capelli
spettinati di donna acerba
faggete colme di aquiloni
siepi al sole.
Acqua che spira da caverne
pendici di castagni neri
noccioli avvinti al laccio
della luna. Fanciulla pura
che spia l’infinito, grave
di rocce sui crinali
secolare nelle chiese
di campagna. Ti amo
quando spremi
i succhi di settembre
come la sorte che segni
nella pace clandestina.

Vincenzo D’Alessio, nato a Solofra 1950, viveva a Montoro (AV). Laureato in Lettere all’Università di Salerno, è stato l’ideatore del Premio Città di Solofra e fondatore del Gruppo Culturale “Francesco Guarini”. Ricordiamo alcune opere  poetiche pubblicate con Fara: La valigia del meridionale e altri viaggi (2012, 2016); Il passo verde (in Opere scelte, 2014), La tristezza del tempo (in Emozioni in marcia, 2015) e Alfabeto per sordi in Rapida.mente, 2015) poi in appendice a Immagine convessa (2017); Dopo l’inverno (2017, II class. al Faraexcelsior, III premio del Concorso Terra d’Agavi 2018, segnalata al Premio Civetta di Minerva, finalista al Premio Tra Secchia e Panaro 2018); Nuove anime (2019). Del 2018 sono i Racconti di Provincia. Nei suoi scritti abbraccia con profonda competenza la nostra letteratura: poeta, critico, saggista, esperto di archeologia, tradizioni popolari (in particolare del culto micaelico) e storia fa vibrare le parole e ce le rende sorelle. L’empatia del critico (marzo 2020)  raccoglie un decennio di contributi per il blog farapoesia. Alcune epilogie ce lo fanno conoscere nella sua acribia, umanità, intelligenza, onestà e forza poetica.