Addio ad Azzolina, il suo esercito di bimbi blu non lo dimenticherà

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Nei giorni scorsi scomparso a Salzana Il cardiochirurgo Gaetano Azzolina. Aveva quasi 93 anni. Il suo  esercito di bimbi blu ” non lo dimenticherà. Ha salvato tanti cuori. Un cervello in fuga che, rientrato in Italia, dovette lottare duramente con la burocrazia e i Baroni Universitari dell epoca… Azzolina è stato uno dei più noti cardiochirurgi italiani, di livello internazionale sulla scia di Barnard; di quelli dal “cuore d’oro “verso la cardiologia pediatrica. Curò tanti piccoli pazienti nella sua lunghissima attività .
Azzolina é stato tra i più bravi d’Italia, insieme a Parenzan et altri. Italiano di nascita e americano d’adozione, era un riferimento dei bambini . Quelli cosiddetti ” blu” in particolare, affetti da tetralogia di Fallot. Ne ha operato e salvato migliaia per farli sopravvivere e rivivere. Da ringraziare per la sua bravura, semplicità, disponibilità, competenza e perseveranza.
Dopo aver lavorato negli Stati Uniti a fianco di De Bakey e Cooley, leggende della cardiochirurgia toracica e vascolare mondiale , rientro’ in Patria. É stato il primo in Italia ad intervenire sul cuore di un paziente per curare una malformazione genetica. Nato a Riesi nel 1931, laureato in Medicina a Palermo , Azzolina dopo alcuni anni di professione in Italia si trasferisce negli Stati Uniti, a Sant Louis, dove si specializza in Chirurgia Generale presso l’istituto De Paul Hospital, in seguito si trasferisce alla Baylor University Medical Centre di Dallas in Texas, dove acquisisce la specializzazione di Chirurgia Toracica e Cardiovascolare, fino al 1965. Nello stesso anno si trasferisce nuovamente in Italia, nel bergamasco, dove comincia a esercitare la professione di medico chirurgo presso Ospedale Maggiore di Bergamo, dove fa nascere un nuovo reparto di Cardiodiagnostica Strumentale e della Cardiochirurgia. In questo reparto venivano  per la prima volta operati bambini affetti dalla nascita da malformazioni cardiache o deformazioni al cuore. Azzolina è stato il primo medico in Italia che si è impegnato in questo settore di interventistica.
Giovanni Savignano