Addio al professore Greco, anima del centro storico di Avellino

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Si è spento domenica all’età di 100 anni, mentre la città appare sempre più ripiegata su sé stessa, costretta a fare i conti con l’emergenza covid 19, Modestino Greco, erede di una delle famiglie più illustri della città. Un traguardo quello dei cento anni che aveva festeggiato il 14 ottobre dello scorso anno, circondato dagli amati nipoti Giacinto e Ida con i rispettivi figli. Nel rispetto delle rigide misure di sicurezza non ci saranno funerali per un personaggio che incarnava appieno lo spirito dell’Avellino di ieri, fiera e laboriosa. Ci si limiterà alla sepoltura della salma. Ai familiari giunga l’abbraccio del direttore Gianni Festa e della redazione del Quotidiano del Sud. Pubblichiamo di seguito il ricordo del professore Francesco Barra
La città di Avellino saluta una cara e nobile figura della “vecchia Avellino”, degno esponente di quella che è la più antica famiglia avellinese, documentata sin dal 1517, indissolubilmente legata alla storico Palazzo Greco di via Duomo, che egli, con cura ammirabile e devota, aveva appassionatamente e custodito, curandone amorevolmente il restauro, con non pochi sacrifici personali, dopo il terremoto dell’80. Francesista raffinato, appassionato di antichità ma anche di cavalli (almeno finché l’età glielo ha consentito), il Professore ha costantemente alimentato il suo spirito attraverso l’acquisto e la lettura di sempre nuovi libri, specie di storia locale, arricchendo la sua già cospicua biblioteca. La sua massima aspirazione è però sempre stata costituita dalla rinascita dell’amato Centro Antico di Avellino, al quale è sempre rimasto profondamente legato.