Al “Cimarosa” nasce la nuova chitarra classica con il maestro Greci

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E’ nata nel «Domenico Cimarosa» la nuova chitarra classica. Grazie a trent’anni di ricerche e di studi del maestro Michele Greci, docente del conservatorio Irpino. «Più che di strumento nuovo direi rielaborato nel suono che oggi diventa pari agli altri strumenti di un’orchestra – spiega il maestro – Sono contento di aver accompagnato il mio percorso di docente al Cimarosa con questo studio che mi ha portato a questa creazione, ringrazio tutti gli amici del «Cimarosa» e soprattutto l’amico e collega Lucio Matarazzo che mi ha dato più di uno spunto di comparazione».
Da che cosa nasce la sua idea e la sua ricerca?
«La chitarra Greci nasce dal desiderio di risolvere i numerosi problemi che affliggono la chitarra ed è un progetto nato moltissimi anni fa. Sono quasi 30 anni che viene infatti elaborata questa ricerca, partita dal Conservatorio Cimarosa, ha visto la collaborazione dell’Università La Sapienza di Roma ed ancora prima la sperimentazione è stata effettuata in collaborazione con l’ENEA, con uso di apparecchiature laser interferometriche senza tralasciare i Test acustici di confronto realizzati presso l’Istituto Elettrotecnico Nazionale “Galileo Ferraris” di Torino».
La prima chitarra Greci fu donata a Giovanni Paolo II?
«Nel percorso che oggi concludiamo sono stati costruiti e testati oltre 400 strumenti, un prototipo fu regalato al Pontefice nel corso di una vista con gli allievi del conservatorio Cimarosa».
E’ stata una ricerca ed un lavoro lungo, che oggi può ritenersi concluso?
«Questo lungo periodo di ricerca è stato determinato dalla volontà di far conoscere pubblicamente la chitarra Greci solo nel momento in cui i risultati della ricerca stessa fossero diventati veramente ed oggettivamente validi e validati. Oggi la metodologia ideata ed impiegata garantisce inoltre risultati costanti e ripetitivi: ogni strumento realizzato presenta tutte le stesse caratteristiche innovative del sistema Greci, pur mantenendo ovviamente un carattere individuale»
In che consiste la sua nuova chitarra, o per meglio dire «La chitarra Greci» come è stata brevettata?
«In una serie di risposte che si attendevano da tempo nel mondo della chitarra riguardo a problemi ben noti. Innanzitutto c’è un completo equilibrio tra le corde e le note in ogni punto della tastiera. Grande proiezione ed espansione del suono, che risulta quasi circolare ed una straordinaria tenuta del suono (sustain) senza però mai creazione di battimenti o risonanze spurie. Questo nuovo strumento inoltre consente una massima definizione delle note (mai nessun accavallamento armonico) ed una naturale facilità dinamica ed espressiva, con estrema prontezza di risposta anche alla minima sollecitazione».
L’accademia internazionale della Chitarra per questo suo studio le ha conferito il Premio Fiuggi 2016.
«E’ un primo riconoscimento che ci fa piacere ricevere, ma il nostro impegno ora è una ampia diffusione di questo strumento. Proprio a Fiuggi, il 19 luglio prossimo, in occasione della consegna del premio il sottoscritto, con il maestro Lucio Matarazzo e due allievi del conservatorio Cimarosa, realizzeremo il primo concerto di chitarra Greci».