Al De Sanctis la donazione Aufiero

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Nasce un Museo dedicato alla memoria della guerra

 

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Una donazione particolare quella che va sotto il nome di “Sabato Aufiero,” costituita per ora da un primo nucleo di circa cento volumi, a cui altri se ne aggiungeranno nei prossimi mesi. Particolare per la presenza di un notevole gruppo di pubblicazioni a cura dell’Ufficio Storico del nostro Esercito che illustrano aspetti poco noti della vita militare, dalle divise alle difese costiere dei vari territori! Testi specialistici di notevole importanza frutto del lavoro e della collaborazione di studiosi e ricercatori dell’Università di Trieste, Bologna, Lubiana, Vienna… ! Accanto ad essi un notevole numero di pubblicazioni sulla prima guerra mondiale, quella “Grande Guerra” che ha trasformato davvero in profondità l’intero secolo XX, lasciando i suoi frutti avvelenati a questo nuovo millennio e ponendo le premesse per gli orrori moderni della morte anonima di massa e di massacri industrializzati. Nei testi donati notevoli sono fra l’altro il ricco apparato fotografico e le storie nelle quali sono narrate in presa diretta sensazioni , timori ..di giovani soldati esausti, costretti ad uscire dai chiusi budelli delle trincee nelle quali vivevano per avanzare contro macchine e reticolati da sfondare” senza artiglieria sufficiente, senza bombarde, senza nulla.. Su quel buco nero della storia europea si è infatti concentrata per anni l’attenzione di Sabato Aufiero, un giovane irpino nato ad Avellino l’8 settembre del 1947e deceduto il 22 novembre del 2013 a Gorizia, mentre era impegnato nei preparativi per celebrare il centenario della Grande Guerra . E da Gorizia è giunta in apertura del convegno la telefonata di Mario Muto, presidente di un’Associazione di studi goriziani sulla Grande Guerra. Sua l’informazione che la casermetta sul Sabotino, dove il generale, allora giovane tenente aveva trascorso i suoi primi anni di servizio ai tempi della guerra fredda con Tito, il 6 agosto di quest’anno diventerà un polo museale dedicato alla sua memoria . Egli infatti pur vivendo spesso all’estero, impegnato in missioni di pace quale osservatore Onu, aveva amato quella terra di confine e la sua storia tanto da sacrificarle ogni altro affetto ed interesse. Sull’onda dell’emozione sono iniziati dunque i lavori con il saluto affettuoso del Dirigente Scolastico, Pietro Caterini .Ha poi preso la parola Gaetana Aufiero, sorella del generale e curatrice della donazione, come ha precisato, una donazione in itinere. In autunno infatti altri libri e documenti saranno aggiunti a quelli attuali. La studiosa ha poi sottolineato come l’evento in corso non debba essere letto solo nel segno del ricordo e della nostalgia . Il dono dei libri del fratello non è solo un omaggio ad un Istituto legato per tanti versi alla storia della famiglia Aufiero ( Un Sabato Aufiero, nato a Tufo il 1873, è stato alunno della scuola e s iè specializzato nel settore della viticultura influenzando tutta l’economia della famiglia ). E’ stato un omaggio a quel suo parco della Memoria, il giardino della Rimembranza, nel quale a lungo i piccoli Aufiero si sono formati giocando ed avendo come compagni di avventure e sogni i giovani studenti scomparsi sul Carso i cui nomi sono incisi sulle lapidi oggi corrose dal tempo. Sono stati quel giardino e le sue storie ad influenzare scelte e passioni tutte legate al culto della patria ed al rispetto del dovere. E’ dunque giusto che da quella scuola parta l’invito a raccogliere, con i diari e i documenti del generale Aufiero, anche le tante pubblicazioni presenti nel nostro territorio sulla grande guerra.
Come fare dell’Istituto e della sua prestigiosa Biblioteca un polo di memoria è stato il tema dell’intervento di Fiorentino Alaia, presente come amico e come rappresentante dell’Archivio di Stato di Avellino. Suo l’appassionato invito a donare carte e documenti anche di ” uomini senza storia” come gli umili fanti del Sud i cui graffiti e le cui tombe senza nome si confondono da un secolo con le pietre del Carso, perchè tali documenti non siano appannaggio di pochi, ma patrimonio di chiunque voglia consultarli. E’ negli archivi che si custodisce la Memoria del Futuro ! E con l’Archivio la grande fonte costituita dalla Corte D’Assise, dagli Archivi giudiziari, da quelli notarili…Un patrimonio immenso da esplorare partendo dalle tante pozze “carsiche”, che emergono a tratti dal buio come nel caso della donazione in corso, per farne patrimonio comune e condiviso. Patrimonio di tutti gli avellinesi la Brigata Avellino, come ha sottolineato Andrea Massaro che si è soffermato sul suo incontro con Sabato Aufiero negli anni passati. Con lui il ricordo sulla gazzetta di Avellino delle tante corrispondenze di guerra del 15-18 che hanno legato Gorizia e la nostra città . Conclusivo e struggente l’intervento di Ottaviano De Biase. Una amicizia nata per caso la sua in occasione negli anni ‘90 della presentazione di un suo libro sulla guerra fredda ad Udine. Tra il pubblico numerosi generali di corpo d’armata! Tra loro anche Sabato Aufiero! Per vincere l’imbarazzo davanti a tanta ufficialità Ottaviano si era rifugiato nel ricordo della sua terra prima di passare alle tematiche del suo lavoro. Ed ecco che uno dei generali lo aveva rapito dicendosi irpino, lo aveva trascinato per ore sul Sabotino e dintorni, gli aveva offerto filmati raccolti allo Stato Maggiore dove aveva avuto l’incarico di riordinare i materiali della Grande Guerra. Un racconto appassionato conclusosi come tutti i lavori con la promessa di un nuovo incontro ad autunno per una sessione più ampia di lavoro con le classi ed i docenti. Ultima nota le splendide e struggenti letture da alcuni diari di guerra con la voce di Saveria Settembrini.