Al fianco degli autisti di mezzi pesanti, ad Avellino nasce la Fiase

Mango (FIASE): "Sottoponiamo la problematica soprattutto in chiave pensionistica"  

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Ad Avellino, sulla spinta dell’impegno del segretario nazionale Vincenzo Mango, nasce la FIASE, Federazione Igiene Ambientale Servizi Energia con sede anche a Roma.
Tanti gli argomenti di cui si sta occupando la neonata sigla sindacale che nasce per dare risposte alle esigenze dei lavoratori e per tutelarne i diritti.

I settori che abbraccia sono quelli legati alla raccolta e trasporto rifiuti come anche i lavori e le opere di giardinaggio.
In questi mesi la FIASE si è interessata a verificare i dati Istat relativi alle attività svolte dai conducenti di mezzi pesanti e l’assicurazione a loro spettante.
Emerge un quadro che non rispecchierebbe la reale mansione considerando che, da conduttori di mezzi pesanti, secondo le tabelle Inail, sarebbero inseriti in un plafond che li considera alla stregua di autisti di taxi.

E questo perché la qualifica Istat dichiarata dal datore di lavoro al momento dell’assunzione, ma  in realtà comunicata ai competenti uffici da studi professionali che si occupano di queste pratiche, sarebbe stata quella di “Autista privato” piuttosto che “Autista di mezzi pesanti”, questa la motivazione dell’Inps: la qualifica Istat del lavoratore non corrisponde a quella richiesta. Il codice Istat di questa categoria è: 7.4.2.3.0 – Conduttori di mezzi pesanti e camion.

Restano le criticità su questa classificazione inserita nel lavoro gravoso che prevede l’accesso all’APE Social, insieme ad altri requisiti. Per accedere all’Ape sociale bisogna avere due requisiti di base: almeno 63 anni di età e rientrare in una di queste 4 categorie: lavoratori disoccupati senza ammortizzatori sociali che hanno maturato almeno 30 anni di contributi; lavoratori disabili con una percentuale di invalidità del 74% e con almeno 30 anni di contributi; lavoratori con almeno 30 anni di contributi che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità (Caregiver); lavoratori che hanno svolto lavoro faticoso e pesante e rientrano nelle “attività gravose”, il lavoro dovrà essere stato svolto per almeno 6 degli ultimi 7 anni e hanno almeno 36 anni di contributi.

L’altra criticità sarebbe il protocollo seguito dall’INPS per accertare i requisiti relativi alla presenza dei lavori gravosi. Se il lavoratore non presenta la dovuta documentazione per lavoro gravoso, si attiva un complesso meccanismo che coinvolge ministero, Inail, Anpal, ispettorato del lavoro. Purtroppo esistono requisiti tecnici imposti per l’accesso dell’APE Sociale. Il contratto di lavoro e la relativa assunzione, deve essere chiaro e rispettare l’esatta qualifica e mansione lavorativa. L’errore sta a monte, nelle varie assunzioni di lavoro. Ora a pagarne le spese sono i lavoratori.

Alla domanda se è possibile sanare questa situazione, la risposta è si. E’ possibile sistemare la mansione lavorativa anche in modo retroattivo, a farlo dovrà essere il datore di lavoro, questo comporta delle sanzioni amministrative. Nei requisiti per accedere all’APE Sociale, è richiesto che i lavoratori abbiano svolto “attività gravose” per almeno 6 degli ultimi 7 anni, quindi se necessario occorrerebbe sistemare la mansione lavorativa in “Autista di mezzi pesanti”, per gli ultimi 7 anni e poi riformulare la domanda APE Sociale, o fare ricorso alla domanda rigettata, presentando a corredo l’esatta documentazione e le motivazioni adeguate. La FIASE può seguire anche l’iter della domanda di APE Sociale.