È Franco Zecchin, fotografo di prestigio internazionale, con il suo sguardo sull’universo degli ultimi, il vincitore dell’edizione 2024 del Premio “Werner Bischof – Il Flauto d’Argento”, uno dei più importanti nel Mezzogiorno e a livello nazionale nel settore della cultura fotografica. Il riconoscimento a Zecchin sarà assegnato nel corso di una cerimonia in programma al Circolo della Stampa di Avellino il 4 ottobre, alle ore 17.00. Una produzione, quella di Zecchin, che finisce con l’esplorare storie di sofferenza e speranza, con l’obiettivo di dare voce agli invisibili. Il riconoscimento vuole essere un premio non solo al fotografo ma anche al narratore capace di trasformare l’obiettivo in una finestra sul mondo.
Franco Zecchin è nato a Milano nel 1953. Fotografo documentaristico, si è concentrato sulle condizioni politiche e sociali della Sicilia. Ha collaborato con Letizia Battaglia con cui ha fondato nel 1977 il centro di documentazione Impastato. Il suo lavoro sulla mafia ha contribuito a sensibilizzare il pubblico sulle lotte contro la criminalità. Le immagini, che ritraggono la violenza mafiosa con i suoi omicidi e attentati, ma anche i processi, i funerali, e la vita quotidiana negli ospedali psichiatrici e negli spazi urbani, offrono uno sguardo intenso e multiforme sulla realtà siciliana, aperta verso il mondo e ricca di incontri e feste religiose. Tra il 1989 e il 1991 Franco Zecchin ha condotto un’inchiesta fotografica sui rapporti tra inquinamento industriale e salute pubblica in Slesia (Polonia). Nel 1991 ha iniziato una ricerca fotografica sul nomadismo e l’uso delle risorse ambientali, lavorando per alcuni anni su una decina di società in diverse parti del mondo.Ha ricevuto numerosi premi come il New York Times Award.
Nel corso della cerimonia sarà presentato anche il Catalogo dell’edizione 2024 del Premio con le foto inedite di Zecchin sul tema Feste religiose in Lucania e Puglia, 1997-1999, edito da Delta 3: un’opera di grande valore sul piano fotografico e di notevole interesse sotto il profilo antropologico e storico, che rappresenta anche un omaggio di Zecchin al Sud e alla sua cultura popolare.
Il Premio “Werner Bischof – Il Flauto d’Argento”, fondato nel 2002 e diretto da Renato Fischetti, svoltosi a carattere itinerante in vari comuni dell’Irpinia, riprende il suo percorso, giungendo alla XIV edizione, in concomitanza con il 70° anniversario della scomparsa del fotografo svizzero, uno dei più importanti di sempre, al quale il Premio è articolato.
Il prestigio di Zecchin è in linea con la tradizione del Premio, che nel suo palmarès può annoverare i nomi di molti tra i più importanti fotografi d’Italia e del mondo: Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Francesco Cito, Gianni Berengo Gardin, Cristina Garcia Rodero, Romano Cagnoni, Tano D’Amico, Luciano D’Alessandro, Mario Dondero, Raghu Rai.
La XIV edizione del Premio è promossa dal Circolo fotografico “Werner Bischof” di Guardia dei Lombardi, da AvellinoPhoto, dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), dall’associazione “Quaderni di Cinemasud”, dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, con la partnership di Alleanza Assicurazioni di Ariano Irpino, e si inserisce nel Mese della Fotografia in Campania.