Al Maggio dei monumenti si parla di bullismo

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Proiettato il video del regista Falagario

 

Le iniziative proposte quest’anno nell’ambito del “Maggio dei Monumenti” ad Avellino, sono state anche l’occasione per poter discutere di temi delicati e complessi, come quello del bullismo, un male e una deviazione sociale,  perpetrata spesso da minori su altri coetanei, che sembra dilagare anche nelle nostre scuole. Un modo meschino per affermare la propria presunta superiorità, con arroganza e con protervia. In realtà, l’esternazione deviata di un malessere profondo. La proiezione del mediometraggio “Bullo, no grazie!”, del regista Giuseppe Falagario, che è anche lo sceneggiatore, prodotto in sinergia con  l’Istituto Isiss “G.Ronca” di Solofra e Montoro, proiettato al “Rosario” di Avellino, nei giorni scorsi, è stata l’occasione per fare un focus su questo delicato problema. A discutere di bullismo, nel dibattito post proiezione, Carmine Gaita – giovane cineasta ed artista impegnato nel sociale, nelle promozione della cultura e nella difesa dei diritti dei più deboli, e Maria Ronca, sociologa e poetessa.  «E’ una piaga che dobbiamo sanare – ha affermato Gaita – sono rimasto sconcertato e amareggiato da alcuni casi di bullismo di cui sono venuto a conoscenza e che mi hanno convinto a dedicarmi a questo spinoso problema. Sono molto contento nell’aver appreso che, a inizio maggio, la Regione Campania abbia approvato, all’unanimità, una legge contro il bullismo e il cyber bullismo. Un testo composto da dieci articoli che definisce linee d’indirizzo e investimenti per contrastare il fenomeno, per promuovere il “rispetto della dignità individuale” e “la valorizzazione delle diversità ed al contrasto di tutte le discriminazioni”. La legge si rivolge non solo ai soggetti vittima di bullismo e cyber bullismo, ma anche alle istituzioni pubbliche e ai soggetti privati, a cominciare dagli insegnanti, gli educatori e gli operatori. Anch’io mi sono voluto confrontare su questo problema, nei mesi scorsi, realizzando il corto “lo sfregio sull’anima”, un titolo emblematico che vuole stigmatizzare le violenze perpetrate dagli adolescenti su altri coetanei, spesso solo colpevoli di essere più sensibili e più fragili.». Incisivo anche l’intervento di Ronca che ha analizzato a livello sociologico il problema bullismo. Ma si è dato spazio anche alla dimensione dell’anima e ai drammi della storia e dell’essere umano, in questo iter cinematografico che si è snodato dalla Chiesa del Rosario, punto nevralgico della città, al palazzo vescovile, dove la rassegna si è conclusa con la visione dell’opera filmica “Francesco, esempio di vita”, sempre firmato dal regista Falangario, una toccante ed intensa interpretazione di una delle figure più alte e profonde della storia della Chiesa e dell’umanità, San Francesco. Intenso e toccante anche il film “Shoa tracce di storia”, che ha concluso questa straordinaria tranche del ”maggio dei monumenti” dedicata al cinema. Il cortometraggio è frutto, come soggetto e sceneggiatura, di Marina Villani e di Patrizia Mari, mentre la regia è stata curata da Giuseppe Falangario.