Al via i riti della Settimana Santa

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A Vallata la Via Crucis, ad Atripalda torna la devozione dell’Incappucciato

 

E’ l’intera comunità irpina a rievocare la Passione di Cristo nel segno di una devozione che affonda le proprie radici in una memoria antichissima. Una devozione che vedrà rinnovarsi ancora una volta, in occasione del Giovedì Santo, il rito della visita ai Sepolcri allestiti nelle Chiese, preceduto dalle celebrazioni in “Coena Domini”. Ad addobbare gli altari fiori, candele e cereali, ornati con nastri colorati e portati in dono dai fedeli. Cuore dei riti della Settimana Santa sarà la cattedrale di Avellino, alle 18, sarà il reggente della diocesi – in attesa della nomina del nuovo vescovo – don Enzo De Stefano a celebrare la Santa messa che si concluderà con il rito della lavanda dei piedi. Rito che si carica di ogni anno di un valore forte, l’anno scorso l’allora vescovo Marino volle che fossero i detenuti i protagonisti della celebrazioni, a testimoniare la volontà della Chiesa di abbracciare gli ultimi. Alle 22, nelle chiese del capoluogo, spazio all’adorazione dell’altare della Reposizione. Mentre domani, alle 19, ad attraversare le strade della città sarà la processione del Gesù morto e dell’Addolorata.  Nella chiesa del Carmine di Atripalda ad officiare il rito della lavanda dei piedi sarà Don Ranieri Picone, ad indossare le vesti bianche degli apostoli dodici esponenti delle associazioni cittadine, mentre nella chiesa di Sant’Ippolisto Don Fabio Mauriello laverà i piedi a dodici bambini. A partire dalle 19.30, nella chiesa di San Nicola da Tolentino rivivranno il tradizionale “Sepolcro” e l’esposizione delle immagini della Vergine Addolorata e del Gesù morto, oltre alla veste storica dell’Incappucciato di Capo La Torre. Dalle 20 fino a tarda sera, sarà possibile rendere omaggio agli altari delle Reposizione. A promuovere le celebrazioni l’Associazione Pro Loco Atripaldese, la parrocchia di Maria Ss. del Carmelo, la parrocchia di Sant’Ippolisto, la Confraternita di Santa Monica e la Fraternita di Misericordia. Ad introdurre il Venerdì Santo, alle 17.30, sarà la liturgia della Passione del Signore. Alle 19 prenderà il via la processione con l’Addolorata e il Gesù morto e la rivisitazione delle scene più suggestive della Via Crucis. Tra le novità il ritorno, dopo 37 anni, della devozione dell’Incappucciato in memoria e per volere di Pellegrino Giovino, la cui famiglia è da oltre un secolo e mezzo custode della tradizione. La processione toccherà tutti i luoghi di culto della città di Atripalda, partirà da piazza Vittorio Veneto e farà tappa lungo via Roma, dove si terrà l’incontro con Pietro, presso la chiesa di Santa Maria del Carmine, dove Gesù abbraccerà la Madonna, in piazza Tempio Maggiore, sagrato di S.Ippolisto, dove si terrà la scena della flagellazione, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, con l’incontro con le Pie Donne, e si concluderà presso Rampa San Pasquale con l’interpretazione storica delle tre cadute e della crocifissione.  Quindi le statue faranno ritorno nella chiesa di San Nicola. Ad accompagnare i momenti più emozionanti della Via Crucis la voce lirica del soprano Eleonora Arpaise, la musica della pianista Stefania Cucciniello e le voci narranti di Carmine De Maio e Fabiana Rescigno. A caratterizzare il Sabato santo la Veglia Pasquale e i Riti Battesimali, alle 22, nella chiesa di Maria Ss. del Carmelo e, alle 23.30, nella chiesa di Sant’Ippolisto, dove ci sarà la scena della Resurrezione.
A Vallata oggi e domani si rievocano i riti della morte e resurrezione di Cristo, nel segno di una tradizione tra le più antiche del Mezzogiorno. Oltre duecento i figuranti che sfileranno, portando in processione i "Misteri", oggetti simbolici e tele settecentesche, di antica fattura, raffiguranti le scene della vita e della morte di Cristo. Ad animare la processione due "Squadroni”, formati da giovani del paese con armatura romana, tra littori e centurioni, preceduti dall’Aquila latina con due alabardieri e da Cesare Imperatore. Ad accompagnare la sfilata i cantori, pronti a far rivivere i versi della "Passione di Gesù Cristo" di Pietro Metastasio. Si parte questa sera, quando all’imbrunire, dopo la funzione religiosa con la consueta lavanda dei piedi, prenderà il via la suggestiva processione “aux flambeaux” del Giovedì Santo, con cattura, condanna e flagellazione del Cristo. A chiudere la processione il feretro del Cristo morto circondato dai medici del paese e l’Addolorata circondata da bambine con bandierine listate a lutto. Celebra, invece, il sessantesimo anniversario della Crocifissione la comunità di Cesinali. Un evento promosso dall’Amministrazione Comunale di Cesinali, dalla Pro Loco, dall’Unione delle Pro Loco Italiane (Comitato Campania e Comitato Avellino) e dal Gruppo d’Arte Drammatica e Sperimentale “CFV”, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Avellino, in scena il 14 Aprile, a cura della locale Pro Loco e del Gruppo d’Arte Drammatica e Sperimentale “Carmine Fernando Venezia". Ad ospitare le diverse stazioni della rappresentazione, dall’ultima cena al processo, la piazza del paese, quella che diventa anche l’occasione per la comunità di riappropriarsi della propria memoria. A Manocalzati l’appuntamento con la Via Crucis si terrà domani, alle 19.30, con la partecipazione di centinaia di figuranti. A Lapio  sfilano i Sacri misteri, si parte alle 15 con l’inizio delle solenni processioni di Gesù morto e della Madonna addolorata, alle 18.30, si celebra la liturgia della Passione.