Alto Calore, Ciarcia: “Contro di me accuse prive di fondamento”

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Si riporta in versione integrale, la lettera scritta al nostro quotidiano del Presidente Ciarcia:

“Nei giorni scorsi la stampa locale ha dato risalto alla notizia di una presunta condizione di morosità a mio carico quale Presidente di Alto Calore Servizi S.p.A..

Nel merito occorre fare talune precisazioni.

La prima, la più immediata ed evidente riguarda il fatto che la morosità non riguarda la mia persona, né da me è stata creata o in qualche modo “tutelata”. Tutto ciò che hanno riportato le testate giornalistiche che mi hanno attaccato è stato strumentalizzato e ricostruito in modo palesemente fazioso.

Rifiuto con vigore ogni accusa che mi è stata posta. Non sono personalmente responsabile né sono personalmente titolare di debiti nei confronti di Alto Calore.

In nessun modo ho contribuito a generare il debito di cui mi si accusa né ho mai posto in essere azioni per salvaguardare interessi di parte.

Da quando ho avuto incarichi in Alto Calore Servizi Spa, prima come componente del collegio sindacale e poi come Amministratore unico, mai e ripeto mai ho avuto favoritismi nei confronti di alcuno, ma ho lavorato e sto continuando a lavorare per il rilancio di Alto Calore Servizi.

Non posso essere accusato di condotte moralmente o eticamente discutibili.

Veniamo ai fatti.

Il debito maturato nei confronti di Alto Calore Servizi, di cui tanto si è discusso, è in capo a una Società, la cui ragione sociale è “L’Incanto S.r.l.”, oggi in stato di liquidazione.

Personalmente non sono socio de “L’Incanto S.r.l.”.

Possiedo, invece, il 33% della “Emmepienne S.r.l.”. È quest’ultima società a detenere una partecipazione minoritaria del 22% de “L’Incanto S.r.l.”.  É però da sottolineare che ne “L’Incanto Srl” c’è un socio di maggioranza che detiene da solo il 51% del capitale. Non si tratta di una questione formale in quanto è il socio di maggioranza ad avere un controllo pieno e diretto sulle azioni della Società e che ne ha indicato anche il legale rappresentante, persona diversa dal sottoscritto.

Ritengo, inoltre, opportuno riportare, per ampia sintesi, i fatti che riguardano l’utenza debitrice.

La Società “L’incanto s.r.l.” ha sottoscritto in data 26.04.2006 un contratto con Alto Calore Servizi S.p.A. per la fornitura idrica.

Essendosi, già dal 2011, accumulato un debito, nei confronti di ACS S.p.A., in data 13.02.2015, l’amministratore della Società “L’incanto S.r.l.” ha inteso rateizzare l’importo dovuto in 24 soluzioni. In tale momento non avevo alcun ruolo in Alto Calore Servizi S.p.A..

Il piano di rientro è stato parzialmente onorato da “L’incanto S.r.l.”, almeno fino a quando c’è stata una disponibilità economica, atteso che la situazione economico-finanziaria della menzionata Società  era precaria, tanto da sfociare, in seguito, nella sua liquidazione.

Con nota A/R del 12.02.2016, Alto Calore Servizi S.p.A. ha doverosamente  diffidato, con preavviso di distacco, “L’incanto S.r.l.” alla regolarizzazione della propria posizione debitoria, cui ha fatto seguito il versamento di altre rate.

L’attività di recupero crediti è proseguita per il tramite degli operatori di ACS e in data 11.05.2017 si è provveduto al sollecito, tramite raccomandata A/R, del pagamento di altre rate insolute.

A fronte del mancato pagamento di parte di tali rate, in data 20.10.2017 è stato emesso un preavviso di distacco dell’utenza morosa, cui non è stato dato seguito perché, nel frattempo, l’immobile ove insisteva l’utenza è stato ceduto in locazione a un altro soggetto.

Vale la pena ricordare che in tale periodo ero già ricompreso nell’organizzazione aziendale di ACS S.p.A., nella qualità di Presidente del Collegio sindacale, ed ACS faceva regolarmente il proprio dovere.

Il nuovo gestore ha avviato l’attività senza effettuare tempestivamente la voltura in suo favore del contratto di fornitura idrica e, a seguito dell’attività di sollecito da parte di ACS, ha sottoscritto un nuovo contratto di fornitura con cui, tra l’altro, si è accollato anche parte del debito de “L’incanto srl”, per il periodo di propria pertinenza.

Proprio in ragione delle trattative intercorse e degli avvicendamenti societari sopra descritti, la pratica non è stata affidata alla Crearci s.r.l., ma trattata direttamente da ACS S.p.A., in quanto il credito era già in fase di esazione, così come avviene per tutte le pratiche nella medesima situazione.

Un’ultima considerazione riguarda la natura della mia partecipazione alla Società “L’incanto s.r.l.”:

  • dal 2008, pur non avendo alcuna quota della proprietà, per capacità professionali, sono entrato a far parte del consiglio di amministrazione, per cercare di mettere pace tra i soci di allora, particolarmente litigiosi, il mio ruolo non era quindi operativo o gestionale ma semplicemente avevo il compito di fungere da paciere;
  • nel 2013, la “Emmepienne S.r.l.”, di cui sono socio, acquista una quota minoritaria del 22% de “L’Incanto S.r.l.”, al fine di iniettare capitali in una società in difficoltà con l’obiettivo di rimetterla in carreggiata;
  • nel 2015 sono uscito dal consiglio di amministrazione de “L’Incanto S.r.l.”.

Nel 2017, la società “L’incanto S.r.l.” ha avuto un peggioramento dello stato di crisi economica che l’ha portata, quando non avevo più nessun ruolo attivo nella gestione della società, in stato di liquidazione con tanto di nomina del Liquidatore il quale ha il preciso scopo di liquidare l’attivo patrimoniale per provvedere al pagamento dei creditori e che sta ancora oggi provvedendo, compatibilmente con la disponibilità economica, a fronteggiare tutte le richieste, tra cui quella di ACS.

Alla luce di tutte le considerazioni sopra esposte, nego con convinzione le accuse che mi sono state rivolte. É evidente che non ho mai posto in essere alcun comportamento teso a limitare e/o negare le istanze di regolarizzazione della posizione debitoria da parte di ACS S.p.A..

Appare del tutto evidente che si tratta di una caccia contro i mulini a vento, ossia di un caso montato ad arte per infangare il mio buon nome e l’opera di risanamento che sto portando a compimento alla guida di ACS Spa, forse c’è qualcuno che ha interesse a tenere soggiogata l’azienda per tornaconti personali e che non vede con occhio positivo il suo rilancio.

Continuerò, come ho sempre fatto, a lavorare con umiltà, dedizione, correttezza e determinazione.”

Michelangelo Ciarcia