Alto Calore, si riparte da Pnrr e direttore generale

L’affidamento atteso da oltre vent’anni permette ora di realizzare il ciclo idrico integrato

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Alto Calore, si apre una nuova fase. Ad annunciarlo  il presidente Michelangelo Ciarcia, che ha confermato  stamattina in un conferenza, l’inizio di un nuovo ciclo per l’Alto Calore con l’affidamento atteso da oltre vent’anni, che ora permette di realizzare il ciclo idrico integrato.

Da subito il passaggio al gestore anche di fognature e depurazione civile, ma soprattutto la partecipazione ai bandi Pnrr per rifare reti e impiantistica.

Il primo passo è la pubblicazione di un bando per l’assunzione di un direttore generale che dovrà guidare il programma di risanamento e la realizzazione della nuova gestione del ciclo idrico integrato in provincia di Avellino.

“L’affidamento dalla Regione Campania del servizio idrico in provincia di Avellino consente di azzerare il debito e rilanciare gli investimenti, ha spiegato: da oggi non chiamatelo più carrozzone”, ha affermato Ciarcia, che si prepara all’assemblea dei creditori entro l’estate, quando il piano di rientro sarà definitivamente sancito.

Nel frattempo, l’azienda continuerà a gestire due ambiti destinati a passare a terzi. Il primo sono i Comuni sanniti (fino al 30 giugno 2024) nelle more della nascita della società mista di Benevento. Il secondo riguarda gli impianti di Cassano Irpino, dove subentrerà il nuovo soggetto che la Regione Campania sceglierà”.

Con il piano l’ente prevede  in cinque anni di sanare il debito e soddisfare integralmente i crediti verso i comuni. Si parte da una analisi della situazione attuale: attivo dello stato patrimoniale di 242 milioni di euro, capitale circolante di 96 milioni, un capitale immobilizzato di 145 milioni euro. Il passivo evidenzia, invece, un patrimonio netto pari a 69 milioni di euro e un totale delle esposizioni debitorie di 168.475 milioni, di cui i debiti a breve termine rappresentano l’ 85,96%.

Nel 2021 un fatturato di 54.913 milioni di euro, in forte aumento, del 23,40% in confronto a quello conseguito nell’esercizio precedente. Il bilancio si è chiuso con una perdita di 33 milioni, evidenziando un peggioramento rispetto all’esercizio precedente in cui si registra un utile di 44 milioni di euro.

Per migliorare lo stato debitorio l’Alto Calore ha messo in campo diverse azioni: trasferimento alla Regione Campania della gestione dei siti di Cassano; Irpino e di Baiardo di Montemarano ed efficientamento del costo dell’energia elettrica; accordo con la Regione Campania, come da delibera della giunta regionale che comporta per l’Acs l’incasso complessivo di oltre euro 49.000.000 nei cinque anni di esecuzione del piano concordatario.

Altra misura importante prevista dal piano, mira pure a riscuotere i crediti vantati nei confronti di utenti morosi: in tutto 136 milioni lordi (74 milioni netti, senza contare quelli iscritti in bilancio). I crediti verso clienti realizzabili durante il periodo di esecuzione del concordato – esigibili – sono pari 35 milioni. Invece il totale dei debiti di Alto Calore verso fornitori è di 81 milioni.