Ancora una grave aggressione al carcere di Ariano Irpino: la protesta del Sappe

0
1537

Sembra essere una storia senza fine la spirale di violenza che da tempo caratterizza la Casa Circondariale di Ariano Irpino (AV). Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE denuncia infatti che “ ieri, all’atto della chiusura in cella, un detenuto di origini pugliesi della Nona Sezione detentiva ha aggredito con estrema violenza un poliziotto penitenziario”. Emilio Fattorello, segretario nazionale SAPPE per la Campania, evidenzia che “il poliziotto è stato atterrato dai violenti colpi sferrati dall’energumeno, forte di un possente fisico. Nonostante fosse tramortito a terra, è stato ripetutamente colpito con violenti calci alla testa e solamente grazie all’intervento di altri agenti si è evitato il peggio. Il SAPPE ha più volte denunciato le continue criticità della struttura penitenziaria di Ariano che risulta essere un vero e proprio” carcere di frontiera” ove l’incuria nel tempo ha reso la struttura obsolesa e fatiscente, ove non si riesce ad ottenere una nuova organizzazione del lavoro, ove i detenuti poco inclini al rispetto delle regole hanno, in piu occasioni, preso il sopravvento con la violenza, ove il personale che viene assegnato si ritira da detta sede, ove al momento non è in servizio, per motivi che non ci è dato di sapere, neanche il Comandante di Reparto Titolare”.

Per il SAPPE, quello di Ariano Irpino “è una sede disagiata dove gli ultimi anelli della catena, cioè gli incolpevoli agenti/assistenti pagano disciplinarmente le conseguenze di una deficitaria organizzazione che ha ben altre responsabilità. Altro aspetto che bisogna evidenziare è la continua assegnazione di detenuti problematici per ordine e sicurezza anche da fuori regione. Come l’autore dell’aggressione di ieri che è stato allontanato dagli Istituti della Puglia, per ordine e sicurezza, proprio per il suo carattere violento e ribelle. Il SAPPE Campania esprime la propria vicinanza al collega vittima della vile aggressione che è stato a mezzo 118 ricoverato, ieri pomeriggio, presso l’Ospedale Civile fino a tarda ora per le cure necessarie alle lesioni subite e dimesso con una prognosi di 10 giorni”.

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria torna a denunciare come “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri toscane e del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. E anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G. e fatto aumentare il numero degli eventi critici, merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione”.
Dura la presa di posizione del SAPPE: “Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’Amministrazione Penitenziaria ha affidato e le politiche penitenziari ai Garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture. E’ una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni, dalla politica e soprattutto da Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.