Andy Warhol, riapre l’Eliseo. A gennaio si insedia la Fondazione

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Un nuovo passo verso la nascita della casa del cinema e della cultura negli spazi dell’Eliseo. Spiega così il sindaco Gianluca Festa la nuova sfida legata alla mostra dedicata a “Andy Warhol. A contemporary artist” inaugurata ieri nella struttura di Corso Europa, dove resterà fino al 6 febbraio. Con lui, alla cerimonia di inaugurazione, il vicesindaco Laura Nargi. Un percorso espositivo – costato al Comune quindicimila euro – che riunisce ottanta opere del padre della Pop art e di altri protagonisti di quel movimento artistico, da Rauschenberg a Lichtenstein.
“Si tratta – spiega il sindaco Festa – di un evento di rilevanza internazionale. Riapriamo l’Eliseo con l’obiettivo di trasformarlo nella casa del cinema e della cultura. Abbiamo cominciato con il premio intitolato a Ettore Scola, continuiamo con una mostra dedicata a un genio dell’arte”. E sull’insediamento della Fondazione rassicura “Entro fine gennaio terremo la prima riunione della Fondazione. Incontreremo anche le associazioni cinematografiche irpine, immaginiamo di organizzare con loro una rassegna”. E sui lavori relativi alla risistemazione della facciata “C’era un accordo con Irpiniambiente per interventi pari a 70.000 euro per risistemare le facciate. Ora faremo da soli, per interventi come questi i soldi si trovano sempre”. E sul futuro della struttura “quando c’è stata la discussione in consiglio, ho ribadito che sarebbe stato una operazione fallimentare costituire la Fondazione solo per la gestione dell’Eliseo. E’ nell’insieme che si tengono le politiche culturali. Se consideriamo esclusivamente l’Eliseo, ci sarebbe solo un costo tra utenze e manutenzione, mentre la sua gestione diventa possibile all’interno di una politica che coinvolge altre strutture come il Gesualdo e prevede altre fonti di finanziamento. Tuttavia, per quel che riguarda le politiche culturali, se ci sarà bisogno di investire fondi saremo pronti a farlo”. E garantisce “Ci sarà una programmazione per l’Eliseo proprio come per il Gesualdo”. E sulla mancata nomina dell’assessore alla cultura, chiarisce che “E’ stata una scelta precisa, sarebbe stato inopportuno nominarlo in vista della nascita della Fondazione, così come è stato per il Piano di zona”. Annuncia, invece, l’imminente nomina di un assessore ai fondi europei “Per quanto riguarda i fondi europei, abbiamo ottenuto 100 milioni di euro per una struttura consolidata che sta funzionando benissimo. Non escludo che sarà nominato un assessore ai fondi europei”. Risponde anche alle polemiche sul piazzale dell’Eliseo usato come parcheggio “Stiamo lavorando in maniera da impedire l’ingresso dal parcheggio per evitare questo inconveniente”.
E’ quindi Matteo Vanzan, storico dell’arte di Mv eventi, tra gli artefici della mostra, insieme al curatore Raffaele De Felice a sottolineare come “Warhol è stato il grande genio che ha rivoluzionato il concetto di arte negli anni ‘60. Lo raccontiamo con oltre 80 opere sue e di altri protagonisti della pop art come Rauschenberg, Indiana, Liechtenstein, Rotella, Schifano. Si tratta di opere che testimoniano come negli anni 60 la pop art sia stato un linguaggio collettivo di grande accessibilità, capace di imporre una nuova visione artistica. Abbiamo cercato di toccare tutti i punti salienti della sua evoluzione artistica, dalla Marilyn a Sant’Apollonia, dalla scatoletta della zuppa Campbell al dollaro firmato. Se fosse stato un fenomeno legato alla moda il suo nome sarebbe stato dimenticato, mentre tanti artisti contemporanei guardano ancora a quella rivoluzione”. E ribadisce come “Le opere in esposizione sono tutte serigrafie originali provenienti da collezionisti”. Sottolinea come “Non è un caso che l’Eliseo, destinato a diventare case del cinema, accolga una mostra dedicata a Warhol, che ha sempre avuto un rapporto strettissimo con il cinema e le sue icone””.