Anno nuovo, governo nuovo?

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Finalmente questo orribile anno bisestile, che ci ha riservato tante disgrazie e amarezze, sta per concludersi e tutti ci auguriamo che il prossimo sia migliore. Di gran lunga migliore. Molto dipende anche dai politici che ci rappresentano.

Il 2020 è stato l’anno del coronavirus, che ha causato già settantamila morti. E’ stato l’anno nel quale sono apparse evidenti le molte storture ed anomalie del Paese; l’anno nel quale abbiamo, conosciuto sulla nostra pelle le disfunzioni di un sistema sanitario che credevamo tra i migliori del mondo e il flop del modello lombardo portato ad esempio di efficienza ed efficacia. E’ stato un anno bisestile che, come dice un detto popolare “anno bisesto, anno funesto” è ritenuto portatore di sfortune. I precedenti non mancano a cominciare dal terremoto di Messina del 1908 a quello del Friuli del 1976.

Ma il Covid 19 non è il solo guaio che ci è capitato. Abbiamo avuto  anche altri avvenimenti negativi, scandali, corruzioni – prima fra tutte- il caso Palamara; un Governo che Conte non riesce a tenere insieme e che , spesso, si dimostra inadeguato e titubante; una opposizione irresponsabile che non ha fatto nulla per dare una mano al Governo, anzi ha giocato allo sfascio per trarne lucro e visibilità; un Renzi- che si ritiene ancora uno statista, guastatore di professione che gioca a fare il gatto con il topo ed ha innescato una pericolosa crisi di governo, in un ’Italia che affonda, solo per dimostrare, anche con un partitino al tre per cento, che lui è il migliore e  può determinare le sorti del Paese. C’è stato un conflitto tra Regioni e Stato che ha reso palpabile come certe riforme costituzionali prima di farle bisognerebbe pensarci mille volte e come è urgente correre ai ripari. Infine c’è stato un ulteriore sfilacciamento tra popolo e politica e una sfiducia verso le Istituzioni e l’arte di arrangiarsi tipica di molti italiani che trovano ogni sotterfugio per farla in barba alle leggi, al senso civico e a danno degli altri; un aggravamento della povertà e dei diritti per il prevalere di egoistici interessi di categorie, sempre le stesse. Infine una maggioranza che non sta insieme neanche con lo sputo e, spesso, inadeguata per preparazione, competenza e conoscenza dei problemi. Un partito/ movimento (i 5 stelle, il gruppo politico più numeroso) in caduta libera, senza alcuna esperienza di governo e conoscenza della macchina amministrativa dello Stato, che crede di poter governare con gli slogan populistici e anticasta (reddito di cittadinanza, vitalizi, stipendi ai parlamentari e altre amenità del genere). Il PD senza progetti: un partito alla ricerca continua del proprio essere e della propria identità. Di Renzi l’innominabile, abbiamo già detto. Il piccolo Leu conta poco e incide pochissimo, pur avendo i migliori politici in servizio. Quanto all’opposizione – la peggiore che abbia avuto finora l’Italia- è ben rappresentata dal populismo/qualunquismo/sovranismo della Meloni e di Salvini, scheggia impazzita nel panorama europeo. Di Berlusconi, infine, testimonia la storia recente di fallimenti, di conflitti di interessi, di bunga bunga. Passato il periodo d’oro pare reggersi sul foglio piegato in due che porta con sé come un equilibrista sulla fune con la mazza, ha ancora la faccia tosta di proporsi, con la sua F.I. al 7%, a guida di un centro destra europeo e liberale ben sapendo che tra Salvini e Meloni conti meno del due di briscola.

Per tutti questi motivi è bene che un pessimo anno bisestile ci lascia al più presto e il buon Dio ce ne riservi uno di gran lunga migliore, (quello del vaccino, della sconfitta della la pandemia e dell’inizio di uno sviluppo sostenibile) lasciandoci alle spalle una buona volta il pessimismo di leopardiana memoria, magari dopo aver buttata dalla finestra i piatti e le cose vecchie dell’anno che se ne va e, con il voto, i politicanti che rappresentano la peggiore Italia. Buon anno a tutti.

di Nino Lanzetta