Antonello Matarazzo alla ribalta al festival di cinema italiano di Madrid, al via ieri per proseguire fino al 30 novembre, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, in collaborazione con Cinecittà Luce. Il 28 novembre, alle 18, si proietta l’ultima opera di Matarazzo “Pablo di Neanderthal”. Il documentario sceglie di raccontare Pablo Ecahurren nel segno del rapporto tra arte, filosofia ed evoluzionismo. “Cosa sarebbe successo -si chiede Matarazzo – se l’uomo di Neanderthal fosse prevalso sull’Homo Sapiens? Come si sarebbe sviluppata la nostra specie?. Siamo abituati a pensare, secondo un luogo comune che Neanderthal sia sinonimo di primitivo e involuto mentre il sapiens distingua l’uomo dalla scimmia. Ma non è così. Da alcune scoperte degli ultimi decenni è venuto fuori che l’uomo di Neanderthal aveva caratteri non aggressivi e si prendeva cura dei suoi simili fino a dare loro degna sepoltura”. A prendere forma una riflessione su passato, presente e futuro. Già in altre occasione l’artista irpino si era confrontato con altre figure dell’arte e del design, dall’architetto Riccardo Dalisi in “Latta e cafè” al duo “Perino & Vele” in “Video di carta”.
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