Ardone incontra gli studenti del Colletta: l’amore è libertà ma le donne devono ancora lottare

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“L’amore è libertà, quando il vostro partner comincia a pretendere o vuole imporvi qualcosa, scappate”. Lo sottolinea Viola Ardone, scrittrice partenopea, ieri a confronto con gli studenti del liceo Colletta di Avellino e Pietradefusi nell’ambito del progetto Einaudi. Ad introdurre il confronto la dirigente scolastica Annamaria Labruna. Al centro del dibattito i due romanzi di Ardone “Oliva Denaro” e “Il treno dei bambini”, editi da Einaudi, due storie di formazione che consegnano uno spaccato della storia del paese. Il coraggio della protagonista di “Oliva Denaro”, vittima di un abuso nella Sicilia del 1960, che decide di ribellarsi alle convenzioni sociali e di esercitare il proprio diritto di scelta diventa l’occasione per parlare di donne e diritti. E a chi le chiede se la storia riprenda quella di Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore dopo uno stupro, Ardone spiega di avere “voluto dare voce alle donne che ancora prima di Franca Viola, tra la Sicilia e la Calabria, ebbero il coraggio di rifiutare quella pratica”. Un romanzo che si interroga sulla violenza subita dalle donne, sulla paura di denunciare, sull’impegno di cui un’intera comunità deve caricarsi per fronteggiare le ingiustizie. Non ha dubbi la scrittrice “Se le donne devono ancora fare i conti con forme di autocensure è perchè la società impone ancora loro modelli e condizionamenti”. E chiarisce che “ il femminismo è stato una stagione molto importante della nostra storia ma anche per gli uomini ci sarebbe bisogno di un movimento di liberazione, per superare gli stereotipi che gravano pure su di loro. Sulle donne incombe l’idea di una fragilità, ma noi non siamo vittime”. “Il treno dei bambini” consegna, invece, una pagina di storia dimenticata, la vicenda di migliaia di bambini meridionali che nel secondo dopoguerra, grazie al Partito Comunista, vennero strappati alla miseria e affidati a famiglie del Nord. “Attraverso la letteratura diventa possibile risvegliare nelle nuove generazioni un interesse per episodi della nostra memoria, strettamente legati al presente”. E sul valore dell’istruzione “Chi studia ha certamente una formazione morale, una capacità di comprendere meglio ciò che conta”