Ariano Irpino – La maggioranza deve lasciarespazio a nuove elezioni: è questo il pensiero del coordinamento cittadino arianese di Forza Italia. E invita i consiglieri socialisti a dimettersi assieme ai colleghi della minoranza, per dare un segnale.
«Ariano già lo sapeva, ma ora è stato certificato. Già qualche tempo fa, agli inizi di novembre 2022 di fronte all’immobilismo della compagine uscita vincitrice dalle elezioni del 2020, si era dimesso l’allora vicesindaco Carmine Grasso, sperando di cambiare in qualche modo l’andazzo». I forzisti arianesi spiegano che tutto era risultato vano. «Il tentativo non fu molto fortunato perché, dopo un mesi di riflessione, il sindaco Franza decise che la cosa migliore fosse cambiare proprio il vicesindaco (oltre agli assessori Ninfadoro e Tarantino che si ggiungevano alle precedenti dimissioni di Michela Cardinale), lasciando che la deriva amministrativa continuasse. Un anno dopo siamo punto e a capo. Adesso è il Partito socialista a lamentare disagio nei confronti della sua stessa maggioranza. Ovviamente il disagio del Psi è il disagio di tutta la città che non riconosce più se stessa in questo vuoto di idee, iniziative. programmi e atti concreti, sia pure minimi, di amministrazione». E partendo da queste ragioni «l’auspicio di Forza Italia è che i consiglieri comunali del Psi abbiano il coraggio di fare quello che va fatto nell’interesse degli arianesi e sottoscrivano, insieme a tutti i consiglieri di minoranza le proprie dimissioni da consegnare al protocollo dell’Ente. Non servirebbe, numeri alla mano, a “far cadere” l’Amministrazione ma sarebbe la dimostrazione che non si è trattato di una “furbata” per riacquistare nuovo potere all’interno della maggioranza ma di un atto di responsabilità di chi ha preso coscienza che in questo modo non si può andare avanti. Perché occorre recuperare il terreno perduto, occorre rimettere in moto gli uffici comunali, programmare lo sviluppo, spendere i soldi del PNRR, progettare la nuova città che sta cambiando volto intorno alla stazione “Hirpinia”. Occorre riprendersi quella centralità che è sempre stata indiscutibilmente nostra».