Arminio e Sales a Napoli: spopolamento, problema mai affrontato. E Scurati legge il suo monologo tra gli applausi

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“La nostra è la prima generazione che emigra ma non porta ricchezze nei luoghi da cui va via”. A sottolinearlo il sociologo Isaia Sales nel corso del confronto tenutosi presso il palco del Teatro di Corte di Palazzo Reale su “Il futuro del paese. Quali ricetta per lo spopolamento?”, con il poeta e paesologo Franco Arminio e l’economista Pasquale Tridico, nell’ambito de La Repubblica delle Idee.

“La demografia è una sorta di autobiografia del Paese, rivela quanto ci costa non aver risolto la questione meridionale. Lo spopolamento è il risultato di un caso mai affrontato. A differenza delle precedenti ondate di emigrazione, quest’ultima è “asimmetrica”. Parte chi è laureato e diplomato, persone che se restassero, migliorerebbero il Sud”.

Inevitabile il riferimento al pericolo autonomia differenziata: “Mi chiedo cosa sarebbe potuto essere il Sud con la gioventù emigrata al Nord – prosegue Sales – Nel residuo fiscale di Zaia c’è mio zio, mio fratello, i miei figli, i miei nipoti che vivono al Nord. L’obiettivo primario della politica è fermare l’autonomia differenziata. Un imperativo ancora più forte per un partito che si ritiene di sinistra”. E chiede al governatore Stefano Bonaccini di ritirare l’assenso all’autonomia differenziata

 Franco Arminio sottolinea la necessità di “far tornare chi se ne è andato, far venire ci non è mai stato, far restare chi è rimasto. Non credo alle strategie del Pnrr per rifare per l’ennesima volta le piazze, è come mettere l’anello al dito di uno scheletro. Devono restare in quei paesi, due tre anni, devono innamorarsi, mescolarsi con la gente del posto. Un paese lo salva l’intreccio di intimità e la distanza. Non mi importa quale governo lo farà, se di destra di sinistra, sto aspettando un governo che lo faccia davvero”.

Arminio ribadisce come “i presidenti di Regione Campania continuano a non parlare seriamente di questa cosa, mancano provvedimenti che lo affrontino, è incredibile che una cosa così grave non interessi. Nei paesi spesso vivono gli scoraggiatori militanti che eleggono sindaci ugualmente scoraggiatori e anche la politica è difficile. I paesi servono perché sono un presidio di comunità, il problema di oggi è la solitudine e solo i paesi possono combatterla”.

E richiama  l’esperienza di ripopolamento di Riace, “Quando nel Sud si interrompe l’unica grande esperienza di popolamento con Mimmo Lucano e lo si tratta in quel modo, che speranze possiamo avere? L’esperienza di Riace è una strada obbligata. Abbiamo bisogno di immigrati, così l’Italia non ce la può fare”.

Pasquale Tridico, ex presidente Inps, sottolinea come “Le quattro ondate di emigrazione sono state fase ricostruzioni del Paese, io sono l’ultimo di 7 figli e 5 dei miei fratelli vivono al Nord. Di chi è il residuo fiscale? Non abbiamo l’aspettativa di vita più alta, non nascono più bambini. Di qui la necessità di investire su una migliore qualità della vita,  delocalizzazione degli impieghi e salari”.

E sempre nell’ambito della Repubblica delle Idee a Napoli, in serata, applausi scroscianti hanno salutato la lettura a Napoli del monologo di Antonio Scurati censurato dalla Rai. Per lui una vera standing ovation “Io non voglio fare o essere una vittima. Il problema è che certi interventi ti spingono in una posizione vittimaria. Quando un Presidente del Consiglio con un seguito molto vasto punta il dito contro il nemico e i giorna-squadristi ti mettono sulle prime pagine ti stanno disegnando un bersaglio sulla faccia e magari chi mira a quel bersaglio c’è. Pensavo che la Rai fosse anche mia, del resto è di tutti, è dello Stato italiano, ma alla fine mi hanno detto “Tu non entri”, come un ospite indesiderato. Si è perso il senso di democrazia in questo Paese”