Arroganza e servilismo? 

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Non amo speculare sulle disgrazie altrui. Sono garantista per convinzione e fiducioso nel lavoro dei magistrati teso al ripristino della legalità violata, fino a sentenza definitiva. Tuttavia questa vicenda dell’Aias e dell’Associazione “Noi con loro” di Avellino mi inquieta come cittadino, consegnandomi una riflessione sulla gestione sanitaria in Campania e sul conseguente sistema infetto nel rapporto sanità-politica. Leggo con grande attenzione, ma con il rigore del cronista, spero attento, i casi della malasanità in Campania, partendo da un dato significativo. Il bilancio regionale fa registrare circa il sessanta per cento delle risorse complessive nel settore della salute. Tra le voci più significative della spesa sanitaria regionale quella dell’accreditamento delle strutture di riabilitazione è di notevole impegno. In alcuni casi è stato dimostrato uno spreco rilevante di fondi pubblici. Strutture non adeguate al bisogno, terapie praticate senza personale specializzato, sfruttamento dei dipendenti, tutto ciò al fine di introitare consistenti risorse. In alcuni casi i controlli sono stati serrati e i provvedimenti adottati sono andati nel ripristino della legalità violata. Non sempre, però. Perché a volte i centri interessati sono veicoli di cattura del consenso politico o occasione di arricchimento individuale. Nel caso di Aias- “Noi con loro” potrebbe trattarsi di semplice complicità. Non credo assolutamente, come pure è stato detto, che, ad esempio, il Patto cosiddetto di Marano (il voltafaccia di De Mita a Caldoro e il sostegno a De Luca consumatosi in una notte) possa rientrare nella complicità del rapporto politica-sanità. Né credo che l’assunzione da parte del Comune di Avellino di costi per il mantenimento del Centro della signora Scarinzi De Mita, possa considerarsi elemento di discriminazione rispetto ad altre istituzioni similari. Penso, però che tutto questo sia riconducibile al servilismo di tanti e all’arroganza del potere. Se così fosse, si spiegherebbe anche il senso dell’impunità, E meglio si capirebbe l’indignazione di queste ore.

di Gianni Festa edito dal Quotidiano del Sud