Asidep, i lavoratori:”Non possiamo essere più ostaggi dei parola, i nostri diritti saranno tutelati dalla legge”

Oggi pomeriggio, saranno in assemblea, presso la sede di Avellino,"per affrontare a viso aperto il consiglio direttivo dell'Asi"

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Si sentono, ormai, “ostaggi” di una cattiva gestione. I dipendenti Asidep, e le loro cinquantaquattro famiglie, non ci stanno più. E, in un comunicato stampa, rivendicano il diritto a ricevere lo stipendio, arrivato al quinto mese di arretrati. E sottolineano  il “vergognoso comportamento del presidente e del consiglio dell’Asi di Avellino”. Nonostante ci siano stati, precedentemente,”impegni presi e ipotesi di accordo”. Cose che non sono state “minimamente rispettate” e condizione attraverso cui, Pasquale Pisano, il presidente Asi, ha”ottenuto una proroga dal tribunale fallimentare”.

È servita, insomma, soltanto a prendere tempo. Intanto domani, 26 marzo, le parti in causa sono state convocate dalla curatela in quanto si dovranno definire la retrocessione degli impegni alla stessa Asi. E secondo i lavoratori della depurazione irpina ci si baserà, ancora una volta,”sulle promesse e la parola di personaggi inaffidabili che, partendo dell’accettazione di cassa integrazione per la cessazione di attività dell’Asidep, avrebbero garantito stipendi, salvaguardia occupazionale e un futuro certo”. I dipendenti Asidep sono giunti alla disperazione ma nel baratro non vogliono cadere da soli.

Scrivono, infatti, nel comunicato:”Questi signori pensano, davvero, di continuare a versare e impoverire lavoratori e famiglie restando i danni da ogni responsabilità”?. Intanto, oggi pomeriggio, saranno in assemblea, presso la sede di Avellino,”per affrontare a viso aperto il consiglio direttivo dell’Asi”. E per dire “basta per sempre” a quello che considerano uno”stillicidio programmato”. E concludono che, I loro diritti, saranno”affidati e tutelati dalla legge”. Perché non possono essere” più ostaggi di questi parolai”.

Giancarlo Vitale