Aspettando Godot, in scena Clan H, Pro Teatro e 99 Posti a Baiano. Scotto: un classico che diventa un simbolo di speranza

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E’ un vero e proprio esperimento quello che consegnano il 99 Posti di Mercogliano con Paolo Capozzo e Maurizio Picariello, il Clan H di Salvatore Mazza e la compagnia Pro Teatro, guidata da Francesco Scotto con Antonio Lippiello e Alberto Tortora, per la regia dello stesso Scotto. A prendere forma, nella cornice del teatro Colosseo di Baiano, il 3 e 4 Febbraio, alle ore 20.30, sarà un classico del teatro di Becket “Aspettando Godot”. “Vogliamo ripartire – spiega Francesco Scotto – dallo spirito da cui nasce il teatro dell’assurdo. Ci troviamo di fronte a protagonisti che vivono la propria vita nell’incessante attesa di qualcosa che non sappiamo se arriverà o meno, ma non smettono mai di sperare. Ecco perchè questo spettacolo è anche un invito a liberarsi dei condizionamenti che influenzano le nostre vite, a partire dall’abitudine, a non perdere mai la speranza, a portare avanti gli ideali e le passioni in cui crediamo. Vladimiro ed Estragone aspettano sempre l’occasione che potrebbe arrivare da un momento all’altro. Quell’occasione sembra non arrivare mai ma, dopo un attimo di delusione,  i due strampalati personaggi tornano a sperare. Tutti possiamo riconoscerci in Vladimiro ed Estragone. Mi piace ripetere che questa rilettura del testo di Becket racconta la passione che guida chi promuove l’arte in provincia.   Di qui il riferimento a tutti coloro che vogliono portare avanti la propria passione nel luogo in cui vivono, che vogliono perseguire il proprio sogno, al di là dei condizionamenti imposti dalla loro terra”. Ritroviamo così Vladimiro (chiamato anche Didi) ed Estragone (chiamato anche Gogo) mentre aspettano su una desolata strada di campagna un certo “Signor Godot”. Sulla scena solo un albero dietro ai due personaggi che consegna al pubblico l’idea del trascorrere del tempo, attraverso la caduta delle foglie. Ma Godot non appare mai sulla scena, e nulla si sa sul suo conto. Si limita a mandare un ragazzo dai due vagabondi, il quale dirà ai due protagonisti che Godot “oggi non verrà, ma verrà domani”.