Aspettando il Consiglio, Foti cerca il sì della sua maggioranza

0
764

 

AVELLINO – Domani in consiglio il voto dei “riformisti” potrebbe determinante. Non tanto per una questione di numeri. Salvatore Cucciniello, Francesca Medugno, Massimiliano Miro e Francesca Di Iorio devono scegliere tra: votare sì al bilancio, dire no e porre fine al mandato di Foti; o assentarsi.
Non presentandosi domani mattina – alle ore 9 – il il bilancio passerà lo stesso e Foti potrà andare avanti senza problemi. Astenersi per i "riformisti" sarebbe la scelta più semplice e meno di rottura. Per il gruppo Pd, infatti, la linea è stata dettata dai vertici nazionali e regionali e annunciata lunedì dal direttorio: trovare una sintesi, appianare le divergenze e portare avanti avanti l’attività amministrativa. All’incontro a via Tagliamento lunedì scorso – era presente il senatore Enzo De Luca e il deputato Luigi Famiglietti mentre Valentina Paris era assente giustifica e la presidente del consiglio Regionale Rosetta D’Amelio è stata dimissionaria dal direttorio per impegni istituzionali.
Dunque undici consiglieri sono pronti a far passare il bilancio in seconda convocazione: ai sì di Lorenzo Tornatore, Ida Grella, Silvia Amodeo, Franco Russo, Adriana Percopo, Mario Cucciniello – . Favorevoli: il Presidente del Consiglio comunale, Livio Petitto e Laura Nargi, presidente della Commissione cultura. Lo stesso vale per Gerardo Melillo. Un sì potrebbe arrivare da Barbara Matetich, che martedì era in aula, da Mafalda Galluccio – presidente della prima Commissione – e Francesco Saverio D’Argenio. Restano critici Enza Ambrosone e Nino Montanile.



La sfiducia al voto sarebbe di consegnare la città nelle mani di un commissario che gestirebbe solo l’ordinaria amministrazione mandando in fumo molti progetto a partire dall’Area Vasta, occasione di sviluppo a patto però che vi sia una guida. Inoltre, come più volte ha ribadito il direttorio, il tracollo dell’amministrazione Foti sarebbe un brutto colpo per i dem. A prescindere dalle aree di appartenenza, il Pd darebbe l’immagine di un partito diviso e incapace di governare.

Intanto ieri il gruppo “Davvero” Pd che fa capo a Festa ha tappezzato la città con dei manifesti in cui vengono riportate alcune dichiarazioni del sindaco che annunciava le due dimissioni nel caso in cui il bilancio non fosse stato approvato in prima convocazione.