Associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione: assolto il boss Acerrano Tanzillo Donato

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La Direzione Distrettuale Antimafia era riuscita ad ottenere ben due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Tanzillo Donato, esponente della criminalità acerrana sin dalla fine degli anno 90. Entrambe le ordinanze furono, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, emesse dal Gip presso il Tribunale di Napoli, dott. Antonella Terzi, la prima alla fine del mese di gennaio del 2014 , la seconda alla fine de mese di settembre del 2014.
I reati erano associazione a delinquere di stampo mafioso e delitti di estorsione sempre aggravati dal metodo mafioso.
Le inchieste riguardavano il gruppo delinquenziale facente capo a Basile Domenico e De Rosa Gaetano, ritenuti essere i promotori e i dirigenti di un sodalizio della cosiddetta “nuova criminalità acerrana”.
I capi del clan optarono per il rito abbreviato e sono stati condannati in via definitiva.
Mentre Tanzillo Donato, già condannato in passato per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p., optò per il rito ordinario, insieme al coimputato Moccia Guglielmo.
L’istruttoria dibattimentale, svoltasi davanti al Tribunale di Nola, fu abbastanza vivace alla luce dello scontro dialettico tra i difensori e la direzione distrettuale antimafia .
L’esito del verdetto di primo grado registrò un significativo risultato ottenuto dalla difesa di Tanzillo Donato, rappresentata dagli avvocati Dario Vannetiello del Foro di Napoli e Domenico Buonincontro del Foro di Nola.
Infatti Tanzillo fu assolto sia dal delitto di cui all’art. 416 bis c.p. sia da uno dei due delitti di estorsione che gli venivano contestati.
Precisamente, il Tribunale di Nola, presieduto dalla dott. ssa Agnese Di Iorio, con a latere i giudici Giovanna Cervo e Chiara Bardi, in data 3 dicembre 2015 condannò Tanzillo Donato, accusato di essersi recato a formulare la richiesta estorsiva e soggetto recidivo reiterato specifico ed infraquinquennale, alla pena di anni 8 di reclusione, mentre Moccia Guglielmo, colui che l’accusa riteneva aver svolto il ruolo di intermediario, difeso dall’avvocato Giuseppina Ruocco, fu condannato alla pena di anni 5 .
La specifica accusa per la quale intervenne condanna fu quella di aver posto in essere un’estorsione ai danni di due imprenditori edili, Sepe e Petrellese, fatti commessi in Acerra tra la fine del 2013 e l’inizio dell’anno 2014.
Nel pomeriggio di oggi 15 novembre si è concluso il secondo grado di giudizio.
La Corte di appello di Napoli, IV sezione penale, in totale accoglimento delle argomentazioni difensive, ha completamente ribaltato la sentenza di primo grado mandando assolti sia Tanzillo Donato che Moccia Guglielmo, disponendo la immediata revoca della ordinanza di custodia cautelare in carcere per il Tanzillo e la revoca degli arresti domiciliari a cui era sottoposto Moccia .