Corriere dell'Irpinia

Aste OK, il maggiore Russo: “L’avvio alle indagini dopo l’omicidio Tornatore”

Processo Aste ok,nuova udienza oggi, per il processo nato dall’inchiesta “Aste ok” del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d’illeciti che vede protagonista il Clan Partenio.

L’attenzione di questa udienza si è concentrata per l’ultima volta sull’audizione del Maggiore Quintino Russo, ex comandante del Nucleo Investigativo responsabile delle indagini riguardanti il Clan Partenio e le presunte attività illecite  e ha ricostruito diverse fasi salienti dell’inchiesta. “Le indagini sono iniziate – ha affermato il maggiore nel corso dell controesame dell’avvocato   Roberto Saccomanno difensore di Livia forte  – dopo l’omicidio Tornatore avvenuto nell’aprile del 2017 e successivamente si sono sviluppate  in diverse direzioni fino al 2019 quando sono scattate le misure .Il clan era coinvolto in attività quali estorsione, usura e traffico di stupefacenti, ed inizialmente non era ancora emerso l’interesse dei Galdieri per le aste giudiziarie, ma grazie alle intercettazioni è venuto fuori nel 2018”.

Il Maggiore Russo ha rimarcato l’accordo tra le parti: quando i Galdieri portavano il cliente ricevevano il 33%, mentre quando intervenivano solo per indirizzare le aste ricevevano il 20%. Su oltre mille aste prese in considerazione, i Galdieri sono intervenuti solo in due occasioni. In una sola occasione hanno tentato di cacciare un soggetto terzo interessato, senza però riuscirci. In tutte le altre aste prese in considerazione, i Galdieri hanno ottenuto comunque il 20% della somma, anche senza nessun intervento diretto.

Successivamente è stato il turno dell’avvocato Rosaria Vietri, difensore di fiducia di Mario Gisolfi, accusato di turbativa d’asta per un immobile a Montoro. Durante il controesame condotto dalla nota  penalista del foro di Avellino, il Maggiore ha confermato gli spostamenti di Gisolfi, registrati tramite GPS, e le prove investigative a suo carico.Nel corso dell’esame del maggiore sono stati messi in evidenza gli spostamenti di Gisolfi registrati con il gps.

L’udienza si è conclusa con il controesame di Henry John Woodcock, il quale, ancora una volta, si è concentrato sull’accordo che è stato fatto tra Livia Forte e i Galdieri. Il controesame del Maggiore Russo ha  messo in rilievo ulteriori dettagli riguardo alla natura e ai termini di tale accordo. Woodcock ha cercato di analizzare approfonditamente la portata e le implicazioni dell’accordo tra Forte e i Galdieri, evidenziando l’importanza di questa transazione nell’ambito delle accuse mosse contro i principali imputati del processo, nella fattispecie, quelle concernenti il reato associativo.

Durante l’udienza, il Pubblico Ministero ha introdotto il contenuto di alcune conversazioni, in particolare quelle di Armando Aprile. Quest’ultimo è stato citato per aver affermato: “Dobbiamo usare la paura!”. Questa frase ha sollevato ulteriori interrogativi sulle intenzioni dei principali imputati e sulla loro presunta associazione nel perseguire scopi illegali. Il carabiniere ha affermato che non esistono intercettazioni dove si registrano minacce da parte dei Galdieri nei confronti di Livia Forte.

La prossima udienza, adesso, è attesa per il 21 luglio 2023; quando saranno escussi due rappresentanti dell’Arma e due della Guardia di Finanza.

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