Avellino, città senza futuro

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Una città agonizzante. Senza un progetto. Travolta dalle emergenze. Un partito, il Pd, lacerato. Da una, cento, tante posizioni. Un Consiglio comunale allo sbando, senza una maggioranza coesa. Infine un sindaco incapace di reagire. Prigioniero di una burocrazia sempre più invadente e di un partito che ormai sembra avergli voltato le spalle. Il quadro è desolante, minima la prospettiva di un recupero, pericoloso il non governo dei problemi che crea spazi a speculazioni e a sporchi interessi. C’è una secessione silente nel territorio irpino. Da una parte l’Alta Irpinia che progetta e ottiene finanziamenti, candidandosi a diventare città. Dall’altra il capoluogo che smarrisce sempre più la propria identità, perdendo quel ruolo di faro che aveva esercitato nel passato. E’ talmente lacerata la situazione che anche Nicola Mancino, solitamente molto prudente, ha dovuto sottolineare la grave situazione cittadina, con parole durissime nei confronti dell’amministrazio – ne comunale e del sindaco Foti. Prossimamente si dovrà affrontare lo scoglio del bilancio comunale. Si prospetta una resa dei conti nella stessa maggioranza che sostiene il sindaco Foti. C’è il caso delle partecipate: teatro Gesualdo e Avellino città servizi. I conti non tornano. La Corte dei conti è in agguato. Foti minimizza: si tratta di scaramucce che non produrranno effetti. E’ solo lui, probabilmente, a crederlo. Non solo. Ha una capacità di resistenza che sfida finanche la dignità. Forse deve garantire qualcuno o qualcosa? Sono in molti a dirlo e non si tratta solo di cattive lingue certificate. Intanto la città dolente annaspa: con quel cubo maledetto di piazza Libertà, con i lavori del tunnel fermi, con la Bonatti chiusa a metà, con la dogana che è sostenuta da tubi con tanto di ruggine, con quello scavo di piazza Castello mai recuperato, con i crateri nelle strade che comportano un contenzioso mortificante. E, non ultimo, con la metropolitana leggera che ha invaso di pali la città e che forse non potrà mai vedere la luce. Questi i fatti. Per questo i litigi sono una vergogna.

edito dal Quotidiano del Sud

di Gianni Festa