Avellino letteraria, lo sguardo di Salerno tra tradizioni e leggende, noir e romanzo storico

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Sono generi differenti, dal noir al romanzo storico a intrecciarsi nel volume di Franco Salerno “Che ora è della notte”, Guida, fino a comporre un mosaico che conquista il lettore. Tanti gli spunti di riflessione emersi dal confronto con lo scrittore con la giornalista Stefania Marotti e il direttore artistico Annamaria Picillo, con il coordinamento di Daniela Apuzza, che ha inaugurato Avellino letteraria a Villa Amendola. E’ stato lo stesso Salerno a spiegare come “tutto nasce da una vacanza ad Ischia, ad accompagnarci un autista che sapeva tutto del territorio, una sorta di Virgilio. Ho cominciato subito ad annotare ciò che mi aveva raccontato Ricordo che mi aveva raccomandato di fare caso alla forma delle abitazioni. Di qui la scelta di ambientare il romanzo tra Ischia e Procida, su cui ho raccolto tanto materiale e far partire la storia da un documento realmente esistente, un codice autentico con l’aggiunta di qualche elemento fittizio, come il fatto che sia stato tradotto da Vittoria Colonna. Mi introduco nel codice scelto per la narrazione e cerco di reinterpretarlo in modo personale. E’ soprendente notare come da un evento impalpabile possono dipanarsi grandi storie, che cerco di condire con delle leggende. Poichè, come Borges, diceva niente è più vero delle leggende”.

Accade così che ricostruzione storica e mistero finiscano per essere abilmente mescolati nel romanzo di Salerno, come ha sottolineato Marotti. Dalla storia di un femminicidio con il fantasma della vittima che appare misteriorsamente alla passione per tradizioni e leggende, dal rispetto della dignità di ogni uomo alla disabilità, tanti i temi che si snodano nel romanzo. Cuore della trama la misteriosa scomparsa di due pagine del manoscritto Voynich proiettando il lettore, fin da subito, nell’anno 1509 ad Ischia al momento della celebrazione delle nozze di Vittoria Colonna e Ferrante D’Avalos. Sarà, poi, Giacomo De Marinis, antropologo, affiancato dalla sua troupe, ad indagare su questo mistero. Le opere d’arte, le piazze, i vicoli, le chiese di Ischia e Procida sembrano racchiudono segretie misteri. Ad impreziosire l’incontro il duo pianistico Giusy Famiglietti e Flora Cozzolino