Balla con la fidanzata di un detenuto ristretto a Bellizzi, minacce di morte ad un medico barese: 2 arresti

Le indagini scattate dopo la denuncia della vittima a causa delle intimidazioni ricevute per mesi. C'è anche un'accusa per droga

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Due persone sono state arrestate (una in carcere, l’altra ai domiciliari) e una terza è stata sottoposta all’obbligo di firma al termine di un’indagine dei carabinieri per i reati, contestati a vario titolo, di tentata estorsione e cessione di sostanze stupefacenti. Il provvedimento cautelare segue la denuncia di estorsione presentata nel gennaio 2022 da un medico barese che aveva dichiarato di subire da alcune settimane, assieme alla compagna, minacce di morte da sconosciuti che si erano presentati nei pressi delle loro abitazioni, oltre a intimidazioni compiute da un uomo, all’epoca dei fatti detenuto nel carcere di Rossano, ora invece ristretto ad Avellino.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, il detenuto, dopo aver visionato un video diffuso su ‘Tik Tok’ dalla fidanzata che riprendeva i momenti di una serata danzante trascorsa a Bari tra la stessa donna ed il medico, avrebbe più volte inviato dalla casa di reclusione di Rossano messaggi e videochiamate alla vittima, minacciandola di morte oltre che di future aggressioni da parte di alcuni conoscenti.

l detenuto aveva quindi impartito al cellulare indicazioni alla madre e al fratello 15enne di riscuotere il danaro: circostanza questa che avvenne il 23 gennaio 2023 quando i militari arrestarono la donna e denunciarono il minorenne per estorsione. La mamma del detenuto è stata posta ai domiciliari.

Inoltre le indagini hanno accertato che l’uomo, nonostante la detenzione in carcere, nel dicembre 2021,  aveva chiesto e ottenuto dai familiari, con la complicità dell’indagato sottoposto oggi all’obbligo di firma, l’invio nel peniteziario di hashish occultata in un barattolo in vetro per sughi pronti il tutto confezionato all’interno di una scatola, consegnata successivamente al familiare detenuto durante un colloquio e, in un’altra occasione, tramite una spedizione per posta.