Biennale d’Irpinia, la mostra a Montella per i quarant’anni dal sisma

0
1005
Nasce quest’anno la prima edizione della Biennale d’Irpinia, che avrà come titolo ”Quaranta”, come gli anni passati dal terremoto che ha segnato uno spartiacque nella storia della Campania e del Sud d’Italia. Il 23 novembre 1980 è una data rispetto alla quale c’è un prima e un dopo nella vita di chi l’ha vissuta e nella percezione delle generazioni successive.
Ideato e curato da Stefano Volpe, l’evento era inizialmente previsto per lo scorso novembre, in corrispondenza del 40° anniversario dal terremoto, ma è stato inevitabilmente rinviato in ragione dell’emergenza Covid e sarà inaugurato il prossimo 7 Agosto 2021 alle 18.00, presso il Complesso monumentale di Santa Maria della Neve a Montella (AV), inserito nel percorso di riscoperta e rinascita culturale che questo luogo sta vivendo.
Già nel Novembre del 2018 si tenne al Castello Cavaniglia di Bagnoli Irpino una mostra collettiva, dal titolo “Quasi Quaranta”, che indagava il tema del terremoto e delle sue conseguenze sui paesi e sulla società dell’Irpinia. Quell’esposizione voleva essere un’introduzione alla Biennale che quest’anno si intende inaugurare.
La Biennale d’Irpinia vuol diventare negli anni un’occasione per raccontare con gli strumenti dell’arte contemporanea il territorio irpino e, attraverso le sue peculiarità, affrontare temi di valore globale; quest’anno si indagheranno le sensazioni e i segni profondi lasciati da un terremoto nella percezione di chi l’ha vissuto direttamente o indirettamente. Le crepe dei muri dell’Irpinia non sono diverse da quelle del Friuli, dell’Umbria, del Molise, del Lazio, dell’Abruzzo, delle Marche, dell’Emilia Romagna.
Troveremo allora pittori, scultori, fotografi, artisti concettuali, differenti per linguaggi espressivi e provenienza: gli irpini Maria Rachele Branca, Francesco Campese, Alessandro Petriello, Generoso Vella, Stefano Volpe; i marchigiani Carlo Chiatti e Ricardo Aleodor Venturi; gli abruzzesi Alessandro D’Aquila ed Emanuele Moretti; i romani Guglielmo Mattei e Filippo Saccà; il veneto Matteo Bagolin.
A rendere ancora più prezioso l’evento, la presenza di tre opere dei fratelli Elio, Luigi e Rosario Mazzella, celebri artisti di Napoli dalla carriera sessantennale; Luigi e Rosario sono venuti a mancare proprio quest’anno: la mostra è dunque anche l’occasione per celebrarne il ricordo.
L’esposizione sarà visitabile fino al 14 agosto 2021 con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 17.00-20.00, sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 17.00-20.00. Ingresso libero.