Calitri, la minoranza alla comunità: otto anni di ritardi

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Un manifesto per augurare buona Pasqua, ma aria di festa non si respira, nelle parole del gruppo di minoranza di Calitri, L’Abbraccio, che tira le somme di otto anni dell’ amministrazione di maggioranza del sindaco Michele Di Maio e chiama alla carica la cittadinanza. I firmatari fanno l’elenco di ciò che considerano ritardi e incompiute. Tra i punti evidenziati, «la perdita di finanziamenti di due edifici scolastici, i famosi milioni di euro per il centro sociale mai arrivati, il depuratore a contrada Sambuco che non c’è e non ci sarà».

E ancora, riprendendo altri argomenti sollevati da L’Abbraccio, «Calitri non è affatto pulita, il territorio è completamente abbandonato, degrado del cimitero e carenza di loculi». Nella sostanza, secondo i consiglieri di minoranza, manca una visione di sviluppo e di futuro. E, rivolti ai concittadini, li esortano a uscire allo scoperto, di non nascondersi dietro le polemiche, e di partecipare alla vita politica.

«Noi, come minoranza, facciamo il possibile, ma le nostre azioni vengono ignorate. Da diversi mesi abbiamo richiesto la convocazione del Consiglio comunale su l’approvazione di un regolamento da noi redatto per la gestione dei cani randagi e i cani di proprietà (a costo zero per il comune); la regolamentazione della raccolta rifiuti “porta a porta”, dichiarata imminente dagli amministratori nel consiglio comunale di giugno 2022; un consiglio intercomunale con Andretta per l’apertura della strada ” Calitri -Andretta”».

Per i consiglieri de L’Abbraccio si stanno perdendo preziose opportunità. E aggiungono che si sono dimessi nel tempo «il capogruppo di maggioranza, l’assessore alle opere pubbliche e l’assessore alla cultura, mentre un consigliere di maggioranza è apertamente contrario all’azione amministrativa ed eletti in maggioranza hanno rinunciato alla surroga». Di qui l’esortazione alla comunità a dare la svolta per partecipare attivamente alla vita politica della cittadina.