Corriere dell'Irpinia

Capolupo conquista gli studenti dell’Ic Aurigemma di Monteforte: tanti i misteri dell’universo ancora da scoprire

“Sono tanti i misteri dell’universo ancora da scoprire. Dall’energia alla materia oscura, la fisica può riservarci tante sorprese”. A sottolinearlo, nel corso del confronto con gli studenti dell’Ic Aurigemma di Monteforte, il professore Antonio Capolupo, Professore Universitario di II Fascia di Fisica Teorica delle Interazioni Fondamentali, presso il Dipartimento di Fisica “E.R. Caianiello” dell’Università degli Studi di Salerno, con un incarico di ricerca scientifica presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Una presenza di prestigio, quella di Capolupo, impegnato in diversi gruppi di ricerca internazionali, all’attivo collaborazioni col premio Nobel per la Medicina L. Montagner, dell’Istituto Pasteur di Parigi, oltre ad essere autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche internazionali. La sua Lectio Magistralis dal titolo “Rivelazioni dall’Infintesimale all’Infinito: alla scoperta dei misteri della fisica, dalle particelle al cosmo”, è’ stata introdotta dalla Dirigente Scolastica Filomena Colella, che si è dichiarata onorata di poter assistere ad un evento di così grande spessore culturale.

Lo scienziato ha posto l’accento sul ruolo che riveste la fisica per comprendere i fenomeni naturali alla luce di modelli matematici, ripercorrendo le trasformazioni che hanno caratterizzato l’evoluzione della disciplina scientifica, che affonda le sue radici negli studi di Talete e Democrito, desiderosi di spiegare l’universo al di là della religione. Dalla meccanica classica alla fisica moderna legata alla teoria della relatività e alla meccanica quantistica, dalla teoria del bosone di Higgs alla gravitazione che regola le leggi dell’universo su larga scala, il tentativo è quello di comprendere se sia possibile ipotizzare un’unica teoria che consenta di spiegare l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande.

“La materia – ha spiegato Capolupo – è costituita da solo il 5% di materia ordinaria mentre il 68% è costituito da energia oscura e il restante 27% da materia oscura. Sono ancora tante le componenti sconosciute dell’universo, che è in costante evoluzione. Se l’universo è originato dal Big B, dovrebbe rallentare la sua espansione, mentre gli studi dimostrano che lo stesso accelera. A giustificare questa accelerazione è una misteriosa energia, che permea tutto lo spazio con una pressione negativa, chiamata dark energy. “Con il nostro gruppo di ricerca studiamo fenomeni che potrebbero spiegare tale energia oscura. Per quanto concerne l’importanza che riveste la fisica nei fenomeni del quotidiano, dai transistors ai device elettronici, dalla nano alla microelettronica, tutto ciò che ci circonda è originato dalla applicazione dei concetti della meccanica quantistica. Questo è ciò che cerchiamo di far capire ai nostri studenti”.

Non ha dubbi Capolupo: “Il modo migliore per avvicinare gli studenti alle discipline scientifiche è quello di motivarli e incoraggiarli ad aprire i loro orizzonti. Dobbiamo fare nostre le parole del poeta Tagore: “fuori di te esiste una luce immensa, dentro di te esiste solo la notte”. A ribadire che bisogna osservare le stelle e non i propri piedi, come invitava a fare lo scienziato Stephen Hawking. Poichè anche nella natura ci può essere poesia”. 
Di forte suggestione il percorso proposto dal professore Capolupo. Dai buchi neri alla scoperta delle onde gravitazionali fino ai wormholes, i tunnel spazio-temporali, che consentirebbero transizioni anche tra universi paralleli. Capolupo ha ricordato come lo studio sia l’anima della rivoluzione, invitando gli studenti a credere nel potere dei propri sogni. Ha concluso “potreste essere voi  un giorno a dare un contributo fondamentale alla comprensione dei misteri dell’universo”.

La dirigente Colella ha posto l’accento sull’importanza di appassionare gli studenti alle discipline scientifiche, a partire dai percorsi di orientamento previsti dalle Linee Guida del Ministero per la scuola secondaria di primo grado. “Se vi impegnate nei vostri studi – ha ribadito agli allievi – anche voi potreste diventare dei grandi ricercatori e scoprire ciò anche ancora oggi la fisica non riesce a spiegare”. Sono stati quindi i giovani fisici Simone Monda e Gabriele Pisacane a soffermarsi sui loro studi sull’asimmetria dell’universo e sulla fisica oltre il modello standard. Molto atteso il collegamento dal Ruder Boskovic Institute in Croazia, con il professore Salvatore Marco Giampaolo, Senior Research Associate – Division of Theoretical Physics, un esperto di fama mondiale di computazione quantistica e ottica quantistica, e il giovane ricercatore Raoul Serao, che si sono soffermati sul concetto di entanglement: la correlazione quantistica a lungo range.

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