Carcere, fette di parmigiano con telefonini e hashish nascosti dentro

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2010
Periodo di estrema tensione nelle carceri campane e dell’Irpinia in particolare, dove nelle ultime ore sono stati rinvenuti apparecchi telefonici e droga destinati ai detenuti di Avellino e Ariano Irpino. Ancora una volta la denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del segretario nazionale per la Campania Emilio Fattorello: “Continua la denuncia del SAPPe Campania sul rinvenimento di droga, cellulari e soldi in diversi istituti penitenziari della Regione. Un vero e proprio traffico dall’esterno all’interno dei penitenziari, favorito negli ultimi tempi dall’intensificarsi dell’invio di pacchi postali e a mezzo corriere, causa la sospensione dei colloqui per l’emergenza della Pandemia Covid-19. Negli ultimi giorni, dobbiamo segnalare ulteriori sequestri ancora nella Casa Circondariale di Avellino ed in quella di Ariano Irpino ove da poco, in questa sede, è stata revocata la zona rossa. Nell’Istituto di Avellino la Polizia Penitenziaria adibita al Controllo dei pacchi ha rinvenuto in due diversi pacchi, perfettamente nascosti in due grosse fette di formaggio del tipo parmigiano, due telefonini ed un quantitativo di circa 50 grammi di hashish. Le fette di formaggio erano state tagliate con precisione e poi incollate alla perfezione tanto da rendere impercettibile la manomissione ed impensabile il nascondiglio.”
“Anche nel carcere di Ariano all’interno dei pacchi in arrivo, sono stati trovati quantitativi di hashish una volta 50 grammi e poi altri 20, scoperti anche due microtelefonini”, prosegue. “Ci viene segnalato sempre ad Ariano il sequestro di un smartphone, nascosto dietro un battiscopa e altro telefonino proprio nel momento in cui veniva usato da un detenuto. I complimenti del SAPPE Campania vanno ai colleghi della Polizia Penitenziaria che garantiscono e difendono con la loro professionalità, ogni momento di tutti i giorni, la legalita’ neutralizzando continui traffici tesi a favorire attività criminose di diversa natura, soprattutto appartenenti alla criminalità organizzata. L’Amministrazione, il Legislatore la Politica devono intervenire, ognuno per la parte di propria competenza per porre fine a questo stato di cose che tra l’altro mina la sicurezza delle strutture penitenziarie e la stessa Pubblica Sicurezza. Il SAPPE Campania non si fermerà mai del denunciare l’inadeguatezza strutturale degli apparati di controllo e sicurezza in uso alla Polizia Penitenziaria.”
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia che da mesi si segnalano questi rinvenimenti insieme alla richiesta di dotazione di nuovi e più qualificati apparecchi di controllo: “Tutte le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni. Altrettanto necessario è prevedere uno specifico reato penale per coloro che vengono trovati in possesso di cellulari in carcere e dotare i penitenziari di body scanner. Confidiamo che i nuovi vertici dell’Amministrazione Penitenziaria – Bernardo Petralia Capo del Dipartimento e Roberto Tartaglia Vice Capo – raccolgano il nostro appello.”