SOLOFRA. Carmine De Maio è il nuovo segretario della Filctem Cgil di
Avellino. Così si sono espressi i delegati durante il terzo congresso
provinciale che s’è svolto oggi presso il Convento di Santa Chiara di
Solofra.
«Assumo un ruolo importante: per è un onore e un onere raccogliere il
testimone da Franco Fiordellisi, attuale segretario generale della Cgil
Irpinia», dice De Maio.
«Il perdurare della crisi ha cambiato profondamente i lavoratori –
sottolinea il neo segretario – facendo emergere tutte le contraddizioni
umane, economiche e sociali, di un intero Paese. La Filctem rappresenta
le lavoratrici e i lavoratori dell’energia, della moda, della chimica
e della manifattura di conseguenza ha un osservatorio privilegiato su
settori strategici, potendo valutare competitività e capacità di
prevedere modelli industriali innovativi ed ecosostenibili, impostazioni
dei futuri modelli energetici, consistenza e tenuta delle filiere
industriali, problematiche ambientali e sociali dei siti dismessi».
«Valutazioni, queste ultime, che permettono di dare un contributo di
merito nelle vertenze attive in provincia di Avellino dove si scontano
gravi lacune strutturali e di servizi, frutto dell’immobilismo delle
istituzioni e della politica. Sul punto alcune vicende sono
emblematiche, come quell’Alto Calore Servizi, una Società gestisce il
servizio idrico per i comuni consorziati senza concorrenza nel bacino
idrico più importante del Mezzogiorno grazie alle scelte scellerate
della politica – la quale per anni ha usato la società Acs come
bancomat e posizionamenti di dirigenti politici, portandola sull’orlo
del fallimento sia finanziario sia strutturale».
«Anche il distretto conciario di Solofra è lo specchio
dell’immobilismo di questa provincia, in questo caso abbiamo sempre
sostenuto che per tentare di rilanciare il distretto, fermando la corsa
al ribasso dei diritti e della tenuta occupazionale, bisognava puntare
sulle eco certificazioni vero volano di una nuova economia più attenta
e sensibile alle questioni ambientali, ma gli attori principali – gli
imprenditori e i politici – hanno posato sul distretto un velo che
copre, tra le altre cose, gli scarichi illeciti nella Solofrana».
«Ancora la vicenda della società Corcosol con rifiuti interrati da
decenni senza alcuna soluzione, ci consegna un distretto che nel 2010
contava su 612 aziende e 3500 dipendenti e oggi è ridotto a 480
aziende con una perdita di posti di lavoro pari ad oltre 1500 unità».
«Insomma – conclude De Maio – a Solofra come altrove è necessaria
un’inversione di rotta: oggi più di ieri continueremo a portare avanti
le nostre battaglie per restituire dignità e speranza a tutte le
lavoratrici e i lavoratori».