“Caro Ministro, non si può vivere un anno scolastico incrociando le dita”

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Di Pellegrino Caruso

Caro Ministro, la didattica in presenza piace a tutti ma non si può vivere un anno scolastico “incrociando le dita”, come ha detto il premier Conte…Siamo seri e viviamo bene la didattica a distanza in attesa di tempi migliori… Non si può vivere ogni giorno di scuola come giorno fatale…non lo meritano i ragazzi…non lo meritano docenti appassionati… Le diro’ di più… si e” fatto anche bene a riaprire, per dare un segnale di un luogo fisico che deve resistere, nel solco della migliore tradizione, ma ora e’ il tempo di appoggiarsi a quegli ambienti virtuali tante volte enfaticamente decantati ma ora più sicuri solo per resistere all’emergenza..meglio aprire ambienti virtuali che reali padiglioni Covid dove ci si ritrova davvero soli…Fermarsi per qualche mese di Dad non è una tragedia se può preservare la nostra salute ..ora poi in Dad siamo tutti più bravi e meglio disposti, visto che almeno al momento l” emergenza non e’ piena come a Marzo quando tutti anteponevano pc e tablet ai ventilatori polmonari….siamo seri e prudenti! Io non ci sto a fare scuola con la psicosi di chi c’ e” , chi è in isolamento, chi aspetta il tampone…voglio vivere bene il mio lavoro….guidare i ragazzi in sicurezza.. torneremo a scuola quando non saremo più allo sbaraglio, quando non ci verrà proposto di aprire le finestre in pieno inverno.