Atripalda, l’opposizione: ecco i conti da pagare con la Partecipata

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Un duro atto d’accusa, quello del gruppo “Atripalda Futura” all’indirizzo della maggioranza consiliare e del sindaco Paolo Spagnuolo. Il capogruppo Geppino Spagnuolo, assieme ai consiglieri Mirko Musto e Anna Nazzaro, hanno spiegato ai cittadini quali sono, secondo loro, le ragioni che hanno portato alla decisione, da parte della maggioranza, di raddoppiare il costo della tariffa dei parcometri.

Tutto da rivedere, tutto da rifare, niente più quarto d’ora gratis, né nelle ore pasti, nè nei festivi: questo lo stato dell’arte, reso esecutivo dall’ultima ordinanza a firma del comandante di Polizia municipale Giannetta.  Cinquanta centesimi per mezz’ora, un euro per ora.

«Non possono essere ragioni di ordine economico, nel senso che il costo dei parcometri è stato tutto coperto dalla nostra amministrazione – spiega subito l’ex sindaco Geppino Spagnuolo – con un avanzo di amministrazione e un impegno di spesa a rate che, carte alla mano, ha garantito la spesa. E’ falso quando dicono il contrario. Dovrebbero assumersi le responsabilità delle loro decisioni, che secondo noi hanno altre motivazioni alla base».

E queste motivazioni sarebbero riconducibili alla decisione, già ampiamente annunciata e dibattuta in campagna elettorale, di ricorrere ad una società partecipata. «Questa è una delle ragioni – incalza G. Spagnuolo- Una partecipata che prevede l’impiego di diciotto persone, con un piano economico che fa delle previsioni di cifre irraggiungibili sui parcheggi, con un incremento di novantamila euro. Le prossime novità le vedremo sui servizi cimiteriali».

Sullo sfondo, continua il capogruppo, ci sarebbero danni all’immagine e alle attività economiche e commerciali di Atripalda, che con un piano sosta di questo tipo perderebbe tutta la sua attrività.

L’ex assessore Mirko Musto ricorda  a sua volta come tutto il sistema sia stato adeguato e aggiornato, assieme alla decisione di ristrutturare il parcheggio sotto la villa comunale, anche qui adeguando tutto il sistema e offrendo alla città altri posti auto. «Non fu uno spreco, noi abbiamo fatto un nuovo impianto doppio del precedente con parcheggio coperto, costo di 800mila euro. In più, con una spesa di quasi 100mila euro, abbiamo fornito un sistema di parcheggio automatizzato, senza così ricorrere all’impiego di ulteriori vigilini sul controllo dei pagamenti.

La contraddizione è che questo impianto non è ancora partito – incalza Musto –  il sistema collegato ai sensori non è attivo, per decisione politica di questa amministrazione. Non hanno voluto continuare il lavoro fatto in precedenza, non ritenendo che fosse un bene per i cittadini di Atripalda, un sistema che ha visto l’attenzione e l’apprezzamento anche da parte di altri comuni della Campania. Sul quarto d’ora gratis, poi, altra bugia enorme, perché con l’app il nuovo impianto avrebbe individuato gli evasori. Significa che questa amministrazione ha bisogno di fare cassa, che ha speso tantissimo, così come costano gli amministratori, a partire dal sindaco. Ci hanno accusato di essere stata amministrazione silenziosa: è vero, ma abbiamo lavorato tantissimo, su tutti i fronti, anche sulla scuola. E la scelta di allestirla oggi all’ex centro servizi è la naturale conseguenza di quanto deciso da noi, vendendo la struttura ad un imprenditore serio al quale poi si loro si sono rivolti per poter ospitare le classi».

Per l’ex vicesindaco, Anna Nazzaro, la conclusione è una sorta di appello alla maggioranza, a rivedere la decisione, non fosse altro per la crisi che investe le famiglie, le imprese, le attività commerciali.  In un periodo di forte confusione, sul piano della salute, con una pandemia neanche del tutto risolta, e con tutti gli aggravi di spesa a causa della crisi energetica, una politica più agevole, almeno nel campo dei servizi, sarebbe una giusta soluzione per venire incontro alle sacrosante esigenze dei cittadini.